«La mia vendetta sarà pari alla loro colpa» dice a un certo punto Edmond Dantès. E la colpa di Villefort, Danglars e Fernand è grande: aver tramato contro di lui accusandolo di essere un cospiratore bonapartista per trarne ognuno un vantaggio per sé. Intrigo, complotto, odio, amore, perdono, vendetta, speranza e disperazione sono i temi che si intrecciano nel celebre romanzo ottocentesco scritto da Alexandre Dumas che ispirano la serie-evento di 4 puntate «Il conte di Montecristo» che sbarca stasera alle 21.30 su Rai 1. La produzione internazionale targata Palomar è diretta dal premio Oscar danese Bille August. Il regista di Pelle alla conquista del mondo dirige un cast di valore, che è guidato da Sam Claflin, spalleggiato dal Premio Oscar Jeremy Irons e che vede anche la presenza del pugliese Michele Riondino, che recita il ruolo di Jacopo, il contrabbandiere che aiuta Dantés a scappare.
Desiderio di vendetta o speranza di riabbracciare l’amata Mercedes? Cos’è che tiene maggiormente in vita Edmond Dantès, rinchiuso ingiustamente nelle segrete del Castello d’If che nella realtà potrebbe essere veramente stato il maniero aragonese di Taranto dove la miracolosa sopravvivenza del generale napoleonico avvenuta tra il 1799 e il 1801 ispirò il celebre capolavoro del figlio Alexandre Dumas? Sono entrambi i sentimenti ad animare prima la prigionia di Edmond e poi la sua ritrovata libertà, avvenuta grazie all’incontro con l’Abate Faria (Irons) che gli rivela l’esistenza di un tesoro nascosto sull’isola di Montecristo. In questa legge del contrappasso, che lo porta a cercare di riconquistare il tempo e l’amore perduti, Claflin (attore britannico noto per le serie «Pirati dei Caraibi» e «Peaky Blinders») è il perfetto interprete del conte di Montecristo.
















