«Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, me te magno». Insieme a «Mi dispiace, io so’ io e voi non siete un c...», pronunciata nel film Il Marchese del Grillo, quella del «maccarone» è una delle più famose battute di Alberto Sordi, cifra della pellicola Un americano a Roma di Steno. Film commedia del 1954, on un caste che oltre a Sordi comprende: Maria Pia Casilio, Ilse Peterson, Carlo Delle Piane, Giulio Calì. Il film viene riproposto questa sera alle 22.45 su La7.
Siamo nel secondo dopoguerra e l’immagine di grandezza ed opulenza, portata dall’arrivo delle truppe statunitensi, è ancora viva nel ricordo di molti giovani italiani. Uno di questi è Ferdinando Mericoni, trasteverino noto come Nando, eterno sognatore ad occhi aperti, appassionato del cinema americano di cui è fervente cultore. Convinto di un futuro al di là dell’Atlantico, Nando trasferisce la sua fissazione a Roma, americanizzando la propria vita a suon d’imitazioni di ogni genere e tentando di ricreare un’ambientazione hollywoodiana nella sua camera, coinvolgendo nelle sue bizzarrie molti malcapitati, in particolare i genitori, ormai disperati, e la fidanzata Elvira. Nando gira con un bracciale di cuoio borchiato, cinturone da cowboy, maglietta bianca attillata dentro i jeans a tubo e berretto da baseball, insomma vive come se fosse la scena di un film americano di cui lui è il protagonista. In un locale frequentato da soldati americani ha modo di conoscere un’affascinante pittrice newyorchese, ma nasce l’ennesimo equivoco. Un giorno Nando decide di arrampicarsi sul Colosseo, minacciando di lanciarsi di sotto se non gli verrà concessa la cittadinanza a stelle e strisce.
















