Da mamma America l’Italia importa spesso mode e tendenze. Come il cosiddetto «baby shower», ovvero un party premaman, una festa di benvenuto al nascituro ma anche di coccole per la futura mamma. Questa moda , molto diffusa negli Usa e anche in diverse zone d’Europa e d’Italia, è sbarcata a Bari più o meno un anno fa. Anche se l’evento è declinato in versione italianizzata, meglio ancora baresizzata. Ci si scontra, infatti, con una forte superstizione, molto diffusa soprattutto al Sud, è cioè che non si festeggia nulla fino a nascita avvenuta, altrimenti la diceria popolare dice che «porta male».
E il baby shower, anche versione made in Bari, si svolge, abitualmente a poche settimane dal parto. Diversamente che negli States, ad esempio, ai party premaman di casa nostra non si portano assolutamente regali per il nascituri. «Negli Usa - ci spiega Edy Fiorito, che ha un’agenzia in città che organizza eventi di vario genere, tra cui anche i baby shower - uno degli scopi del party è proprio decidere i regali da fare, dividerseli per non fare le stesse cose. A volte si porta proprio il regalino». Inoltre, negli Usa, il party non si svolge a casa della mamma ma a casa di un’amica e le amiche devono organizzare tutto. A Bari la maggior parte dei baby shower avvengono a casa della futura madre ed è lei che si fa carico dell’organizzazione.
Un oceano di cultura divide la nostra penisola dalla lontana mamma America. Perciò ne esportiamo le mode, ma rivedute e corrette. Comunque il party premaman sta prendendo piede nella nostra città, soprattutto tra le madri non più giovanissime, dai 35 ai 40 anni, e appartenenti al ceto medio-alto, l’alta borghesia barese. «C’è molta curiosità nei confronti di questa nuova tendenza - racconta Edy Fiorito - Ma alla fine sono ancora una minoranza le donne del Sud che deci dono di sfidare le superstizioni e di organizzare una festa prima della nascita, circa un 10%».
Bisogna anche pensare, come ci conferma la signora Fiorito, che questo tipo di festa ha un costo e che non tutti possono permetterselo, per il catering, costituito da biscotti a forma di bavaglino o di carrozzina o di ciuccio, la torta sempre particolare, su richiesta, e i palloncini che non possono mancare. Il tutto nella tinta che si addice al nascituro, rosa per le femmine, celeste per i maschietti.
Qui a Bari le liste nei negozi per la nascita sono abituali. Per questo non attecchisce la moda americana di parlare dei regali proprio durante i party premaman. Per questo e per la superstizione che è molto forte nel nostro Mezzogiorno.
A raccontarci come si svolge, a Bari, un baby shower è Eleonora Gagliano Candela, 37 anni, il 28 maggio le scade il tempo, sa già che partorirà con un ce sareo. Il party per future mamme lei lo ha organizzato e vissuto un paio di settimane fa, aiutata dall’agenzia della signora Fiorito. Di cosa si parla in queste occasioni? «Del parto imminente, delle nostre paure, anche di essere inadatte alla maternità, o del momento in cui si torna a casa con il neonato e non si sa bene cosa fare. In ospedale sei curata, protetta, tu e il piccolo. Ma quando si torna a casa mi fa un po’ paura».
Qui a Bari si invitano solo le migliori amiche e soltanto se sono già mamme a loro volta. Alla festa di Eleonora erano in 15, la torta , tutta sul rosa e sul bianco, recava il disegno di un orsacchiotto, anche lui rosa, off course. Visto che il nascituro è femmina, si chiamerà Martina.
















