QUANDO INTERVENIRE
Fratture vertrebali traumatiche, ernie discali recidive e spondilolistesi degenerativo artrosiche sono patologie della colonna vertrebale molto diffuse ed hanno un forte impatto sulla salute dei soggetti affetti e sulla loro qualita’ di vita. Infatti, i pazienti sono gravati da persistenti dolori del rachide lombare, degli arti inferiori, e dalla incapacità di svolgere una normale attività lavorativa. Il trattamento classicamente utilizzato per il controllo di tali patologie sono gli interventi di stabilizzazione vertebrale.
Gli interventi di stabilizzazione servono in buona sostanza a far si che la colonna spinale non effettui movimenti esagerati o anomali che possano danneggiare o determinare dolore ai pazienti.
IL TIPO DI INTERVENTO
L’intervento chirurgico consiste nel bloccare due o più vertebre usando il posizionamento di più viti nei peduncoli dei corpi vertebrali che vengono poi unite mediante barre in titanio. Benche’ tali interventi risolvano in maniera completa e radicale la sintomatologia, tuttavia sono gravati da rischio di infezioni ed erroneo posizionamento delle viti; inoltre, spesso vi e’ necessita’ di dover effettuare trasfusioni di sangue e, la natura invasiva dell’intervento, condiziona la necessita’ di alcuni giorni di degenza ospedaliera.
Nuove tecnologie permettono oggi di risolvere tutti questi problemi in maniera pressocchè definitiva. E’ il caso della “fissazione percutanea” , tecnica utilizzata in pochi centri in Italia e perfezionata presso l’U.O. di Neurochirurgia dell’ospedale “A.Perrino” di Brindisi diretta dal dott. Antonio D’Agostino e che permette di posizionare le viti senza effettuare lunghe e demolitive aperture della cute e dei piani profondi muscolari. Inoltre, l’Equipe del dr D’Agostino, avvalendosi di un neuro navigatore, dotazione tecnologica esistente a brindisi e che è in grado di guidare mediante calcoli matematici e presupposti fisici la direzione delle viti da fissare nei peduncoli con precisione millimetrica, consente addirittura un superamento della tecnica di stabilizzazione in quanto a precisione.
L’utilizzo di questo sistema, in associazione alla tecnica percutanea, è qualcosa che viene realizzato in pochissime sedi in Italia e pressocchè assente nell’Italia Meridionale. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno e alla costanza del dott. D’Agostino e dei suoi collaboratori che hanno impegnato energie e risorse per realizzare questo progetto. Specie in questi periodi in cui per la mancanza di fondi lo sviluppo tecnologico risulta essere sempre più povero. Fattiva è stata in questo la collaborazione della Direzione Generale.
















