BISCEGLIE - In piazza, nei bar e nelle associazioni sul tema provincia di Barletta-Andria-Trani affiora di tanto in tanto una diffusa insolenza e contrarietà verso l'esistenza di questo nuovo Ente. Ci sono alcuni cittadini biscegliesi che, pur avendo vissuto alle elezioni di presidente e consiglio provinciale, ignorano (molti forse convenientemente fingono) che Bisceglie abbia cambiato provincia di appartenenza.
Tuttavia, l'opportunità data da un apposito regolamento dall'attuale amministrazione comunale di indire un referendum consultivo popolare sull'adesione o meno di Bisceglie alla "sesta Provincia" registrò un'assoluta apatia.
Ora a a cavalcare una presunta protesta è l'ex assessore comunale alla pace Mauro Papagni (ex segretario del Pci poi passato alla Dc) che, facendo appello agli ex sindaci Mimmo Ricchiuti (fu anche presidente della provincia di Bari) e Bia gio Lor usso, ha diffuso una nota in cui invita tutti a ribellarsi, a non rimanere silenti verso il «mostro acefalo a tre teste», perché «per il rispetto sostanziale della Costituzione si imponeva la consultazione popolare mediante il referendum». In sostanza nell'immobilismo ci sarebbe stata una complicità dei partiti, preoccupati solo dell'affievolirsi del proprio consenso elettorale.
C'è una proposta forte lanciata da Papagni: «chiedo le dimissioni in blocco di tutti i consiglieri biscegliesi presenti nella Bat, perché rappresentativi di una volontà popolare mai espressa e perché la loro presenza in quell'assise dà di Bisceglie un'immagine che la nostra città non merita». Non solo. «Invito la Provincia di Bari - dice Papagni - ad interrompere qualsiasi trasferimento di risorse economiche e umane, relativamente al peso del Comune di Bisceglie, in attesa dei risultati delle prossime elezioni amministrative».
Insomma Papagni calvalca un presunto malumore verso la nascita della Bat. «Nel totale silenzio di tante coscienze spente e all'insaputa della quasi totalità degli elettori, è avvenuta la recessione dalla Provincia di Bari, l'adesione al mostro acefalo, l'elezione moralmente truccata dei primi consiglieri, peraltro costretti ad assistere silenti e inermi a diatribe che non ci appartengono e di cui essi sono estranei - dice duramente Papagni - è colata l'onta nera su tutta la città, la derisione dei biscegliesi che scoprono d'incanto di non far più parte della provincia di Bari, il rossore sul volto dei nostri emigranti sparsi in Italia e all'estero additati, grazie ad internet, come quelli del popolo senza attributi».
















