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La Asl di Lecce salda in anticipo i fornitori

 

Mercoledì 26 Luglio 2017, 10:22

Da 20 giorni di ritardo del marco 2016 ai 6 di anticipo del giugno 2017: la scadenza delle fetture non è più un problema per i fornitori. L’indice di tempestività dei pagamenti della Asl di Lecce, in poco più di un anno, è infatti migliorato in modo continuo e graduale sino a raggiungere tra il marzo ed il giugno scorsi l’area degli enti virtuosi, in grado cioè di pagare le fatture anche prima della scadenza. Una buona notizia per i fornitori, per i quali la liquidità è un fattore importante nell’attività di impresa, e anche per lo stato di salute dell’Azienda sanitaria leccese, che con questo balzo in avanti dimostra di essere un «ottimo pagatore».

L’indice di tempestività di pagamento ai fornitori misura il ritardo (o l’anticipo) medio di pagamento espresso in giorni - su base standard europea - rispetto ai 60 giorni previsti dalla normativa per saldare le fatture a tutti i fornitori, al netto delle fatture contestate e di quelle non riferite a transazioni commerciali.

È l’indicatore impiegato dalla Regione Puglia per valutare, nel quadro della macro area connessa agli aspetti economico-finanziari ed efficienza operativa, gli obiettivi di perforrmance delle Asl e, in generale, della gestione sanitaria.

Nel caso delle Asl pugliesi l’indicatore ha avuto una notevole progressione, passando dai 290 giorni del 2011 ai 57 giorni del 2015 fino ai 28 del 2016. Quella di Lecce, con un dato medio pari appunto a meno 4 giorni a fine marzo e meno 6 a giugno, sale sul podio delle migliori Asl pugliesi, riuscendo a centrare, e anche con ampio anticipo, l’obiettivo «zero giorni» fissato dalla Regione per il 2017.

Un ottimo risultato - viene sottolineato - peraltro in netta controtendenza anche rispetto all’indicatore Dso (days of outstanding sales) utilizzato da Assobiomedica per misurare i tempi medi di pagamento delle strutture sanitarie pubbliche ai fornitori. In questo caso, però, il calcolo realizzato dal Centro studi della federazione di Confindustria comprende le sole imprese fornitrici iscritte. «E, comunque - conclude la Asl - anche nel confronto con i dati di Assobiomedica (riferiti al maggio del 2017), l’azienda sanitaria salentina risulta in vetta tra quelle puglisi, con una media di 102 giorni di attesa rispetto ai 136 del dato complessivo della Puglia e ai 135 di quello nazionale. Anche nei pagamenti alle imprese, insomma, esiste un Sud che funziona, ed è in Puglia, ed è al passo con l’Italia migliore».

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