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Coldiretti: Ue si assuma sue responsabilità

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

Mercoledì 07 Giugno 2017, 18:53

«Pur riconoscendo i gravi ritardi accumulati in Puglia nella gestione della Xylella fastidiosa, non possono essere sottaciute le gravi responsabilità dell’Ue circa la diffusione della malattia causata dalle frontiere colabrodo». E’ la netta presa di posizione del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, dopo che l’Ue ha bacchettato l'Italia.

«Pur riconoscendo la necessità, oltre alla risposta definitiva della magistratura, che i monitoraggi riprendano immediatamente in maniera capillare - sottolinea in una nota - non possono essere sottaciute le gravi responsabilità dell’Ue circa la diffusione della malattia. La mancanza di efficaci misure di controllo alle frontiere e del doveroso embargo avverso le aree da cui proviene il batterio che sta distruggendo gli ulivi a Lecce, Brindisi e Taranto, come ad esempio il Sud America, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto, hanno causato un danno irreparabile all’olivicoltura pugliese.

Ora l’Ue non può lavarsene le mani come se nulla fosse accaduto e scaricare tutta la colpa sull'Italia, perché è drammatica la conta dei danni sia per il valore inestimabile degli ulivi colpiti perché millenari e centenari e in caso di estirpazione per il valore del soprassuolo distrutto».

«La Xylella fastidiosa è ormai una malattia europea - aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - dato che oltre all’Italia sono stati certificati casi in Francia, Spagna e Germania. La Puglia sta subendo un sistema di regole europee che facilita le importazioni di qualsiasi bene, spesso anche senza le giuste garanzie per i consumatori, mentre rende difficili, per assurdo, le esportazioni. L’aggravante è che i flussi commerciali continuano e l’Ue ha posto l’embargo ai nostri vivai, ma non ha risolto il problema alla fonte, ovvero realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all’ingresso dell’Europa. L’Ue fa come Ponzio Pilato anche sugli indennizzi da riconoscere agli olivicoltori che hanno subito e dovuto affrontare in solitudine l’aggressione del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa e devono fare i conti con ingenti perdite di reddito presenti e future, e se ne lava le mani, rimandando l’intera partita al Governo italiano e alla Regione Puglia».
«La diffusione in molti Stati europei del patogeno da quarantena - secondo Coldiretti Puglia - è la prova che non sono state attivate per tempo efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e non è stato disposto l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra Ue, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto. Pertanto, dall’Olanda possono entrare piante infette, provenienti da ogni parte del mondo, senza che agricoltori e vivaisti potessero cautelarsi». 

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