Domenica 07 Settembre 2025 | 01:07

Primarie a Lecce e provincia

 
Franco Giuliano

Reporter:

Franco Giuliano

Lunedì 01 Maggio 2017, 11:37

di Fabio Casilli

Se a livello nazionale non c’è stata storia, nel Salento è stato confermato il testa a testa di inizio aprile. Con Michele Emiliano che l’ha spuntata sull’ex premier Matteo Renzi per poco più di 700 voti. Il governatore di Puglia ha infatti totalizzato 12.326 preferenze (pari al 45,3 per cento), Renzi 11.587 (42,6 per cento) e il ministro Andrea Orlando, giunto secondo nei dati dell’intera Penisola, 3.296 (12,11 per cento). Nelle consultazioni dello scorso 2 aprile tra i soli tesserati Pd Emiliano ottenne 1.811 preferenze (pari al 43,07 per cento), Renzi 1.704 (40,53 per cento) e Orlando 689 (16,38 per cento).

Di certo le primarie di ieri, per la scelta del segretario nazionale del Pd, hanno registrato - un po’ a sorpresa - una grande affluenza e code ai seggi: in 27.988 salentini (2.380 solo a Lecce-città) tra iscritti e simpatizzanti hanno voluto esprimere la loro preferenza.

Con un valore più che simbolico già a chiusura delle operazioni di voto. Giusto per dire, poco dopo le ore 20, il viceministro e ormai renziana di ferro Teresa Bellanova e i suoi si sono «riappropriati» della Federazione provinciale di via Tasso, a Lecce. «Siamo tornati a casa», ha scritto una stretta collaboratrice della viceministro, postando le foto trionfanti nelle stanze del quartier generale salentino del Pd. Da lì, negli ultimi anni considerata la roccaforte di Ernesto Abaterusso (che ha lasciato il Pd per aderire a «Articolo Uno»), proprio Bellanova ha seguito con i propri fedelissimi la raccolta dei voti provenienti dai vari comuni della provincia.

Nel capoluogo lo scrutinio è andato avanti fino a tarda notte. Anche perché proprio a Lecce-città si misuravano i big del partito, schierati su fronti opposti: oltre a Bellanova, anche il deputato Salvatore Capone con Renzi; l’altro parlamentare della città, Federico Massa, con Orlando; l’assessore regionale Loredana Capone con Emiliano.

Ma chi più, chi meno, ha fatto valere il proprio sostegno nel proprio ambito territoriale. Emiliano si è imposto nei centri più grossi della provincia, Gallipoli in testa. E quasi un plebiscito per il governatore di Puglia c’è stato a Uggiano La Chiesa, piccolo comune del Sud Salento, in cui è sindaco il segretario provinciale del Pd, Salvatore Piconese: Emiliano si è aggiudicato 378 dei 519 voti validi, mentre Renzi si è fermato a 122 e Orlando a 19.

Orlando ha invece trionfato a Trepuzzi, dove lo ha sostenuto il sindaco Giuseppe Taurino, con 343 preferenze a fronte delle 238 di Emiliano e le 126 di Renzi. Ma il ministro della Giustizia ha vinto anche a Surbo, superando di un solo voto (95 a 94) Emiliano, con Renzi fermo a quota 78 preferenze.

Renzi, infine, l’ha spuntata a Maglie, Galatone e a Melpignano. E sorprendentemente anche a Melendugno (il cui seggio includeva anche Vernole e frazioni). L’ex premier, che nei giorni scorsi aveva difeso il gasdotto Tap, prende quasi la metà dei voti validi (120 su 255) a fronte dei 103 di Emiliano e dei 24 di Orlando. Mentre, nel paese natìo di Raffaele Fitto, l’ex premier ottiene il 47,5 per cento (138 voti) rispetto al 36 per cento (104 preferenze) di Emiliano e il 16,5 per cento (48 voti) di Orlando.

Nel regno del consigliere regionale Sergio Blasi, Renzi - proprio grazie al sostegno del padre della «Notte della Taranta» totalizza 112 voti contro i 56 di Orlando (sostenuto dal sindaco Ivan Stomeo) con i «miseri» 4 di Emiliano. Mentre a Galatone l’ex premier raggiunge 264 voti contro i 119 di Emiliano e i 19 di Orlando. Ma Renzi è andato bene, ovviamente, anche a San Cesario e a Morciano di Leuca. A San Cesario, paese del deputato Salvatore Capone, su 408 votanti ben 313 preferenze sono andate all’ex presidente del Consiglio dei ministri. A Morciano è primo cittadino Luca Durante, che ieri era candidato con la lista di Renzi, al quale ha portato in dote 204 voti su 271 votanti.

«Il Salento e la Puglia dicono sì a Matteo Renzi segretario nazionale del Pd e, in modo inequivocabile, scelgono la mozione Renzi-Martina - esulta proprio Salvatore Capone - Un risultato che certifica la volontà del nostro popolo e la scelta di proseguire nel progetto di un Partito aperto, inclusivo, luogo di formazione delle nuove classi dirigenti e nel lavoro di riforma avviato in questi anni. Questo risultato apre una nuova fase politica del Pd anche nel nostro territorio e per questo saremo impegnati sempre più».
Come dire: la partita nel Salento è appena iniziata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)