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Irina, salvata dopo sette ore
I due fratellini sotto il letto

 
Rita Schena

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Rita Schena

Amatrice distrutta

Mercoledì 24 Agosto 2016, 07:19

13:06

RIETI - Irina è rimasti sepolta sotto le macerie per sette ore, alla fine quella mano e quel raggio di luce che la ridato la speranza. E' una delle storie di questa tragedia che ha colpito il Centro Italia. Irina è una donna rimasta dalle 3.39 fino a poco prima delle 11 sotto una montagna di detriti. E' stata tratta in salvo dai soccorritori e trasportata in ospedale.

Un bimbo di 7 anni è stato estratto vivo e sta bene da sotto le macerie di Pescara del Tronto, sul lato marchigiano del sisma quasi al confine con il Lazio. Con lui è stato tirato fuori anche il fratellino di 4 anni dell’altro bimbo estratto anch’egli vivo, di 7 anni. La nonna, dove erano ospiti, li ha infilati  insieme a lei sotto al letto. La donna risponde da sotto le macerie. Tutta la frazione continua ad essere inaccessibile dalla statale. I volontari portano acqua e coperte.

Non è andata così per altri due fratellini di Amatrice. E’ stata recuperata Andrea Serafini, 7 anni, fratello gemello di Simone, il bimbo che è stato trasportato in fin di vita d’urgenza a Roma in elicottero. Senza speranza il pianto dei parenti specialmente della zia Maria Rita che va ripetendo che anche Simone sarebbe morto «l'ho visto io e il massaggio cardiaco era inutile».

Proprio a Pescara del Tronto gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno «estratto vive dalle macerie decine di persone a Pescara del Tronto», la frazione di Arquata del Tronto devastata dal terremoto. «Diciassette le pattuglie a lavoro nella provincia di Ascoli Piceno provenienti dai Coordinamenti territoriali ambientali di Visso e dal Comando provinciale di Ascoli Piceno e Macerata per prestare i soccorsi alle popolazioni colpite dal sisma».  «Gravemente danneggiato il paese di Pescara del Tronto, quasi raso al suolo mentre, la frazione di Peracchia di Acqua Santa Terme è ancora isolata». Un elicottero della Forestale è partito poco fa da Falconara per una perlustrazione dell’area marchigiana.

Un uomo di 65 anni è stato estratto vivo dalle macerie di una delle abitazioni crollate ad Accumoli (dove si registrano almeno 2.500 sfollati), secondo quanto riferiscono fonti sanitarie. Il recupero è a avvenuto in un altro punto rispetto a quello dove si sta cercando la famiglia composta da una giovane coppia e due bambini. Sul posto sono al lavoro due escavatori. L'impiego della ruspa si alterna con le ricerche a mani nude, svolte da squadre dei Vigili del Fuoco e del soccorso alpino e speleologico della Guardia di Finanza. 

Una bambina di pochi mesi, sembra nove, è stata estratta morta dalle macerie della casa di famiglia crollata nel centro di Arquata del Tronto. Lo si è appreso dai Vigili del fuoco sul posto. La bambina era nell’abitazione con i due genitori e sono stati estratti ancora vivi dalle macerie e portati in ospedale. Salirebbero così a tre le vittime ad Arquata del Tronto.

ABBIAMO SENTITO UN FORTE BOATO - «Abbiamo sentito un boato, poi una scossa lunghissima che ci ha buttato dal letto: sono caduti bicchieri e soprammobili, mi sono ritrovato le pareti di alcune stanze attraversate da crepe, ho preso mia moglie e mia figlia e siamo scappati in strada, come tutti gli altri abitanti del palazzo». Giuseppe Ercoli, corrispondente dell’ANSA da Ascoli Piceno, è una delle centinaia di persone che ha trascorso la notte all’aperto per il sisma di magnitudo 6 che alle 3:36 ha sconvolto i centri dell’Appennino di Marche, Umbria e Lazio.

«Non c'era energia elettrica, si sentivano ambulanze sfrecciare a tutta velocità, ed era impossibile mettersi in contatto telefonico: tutte le linee sono rimaste a lungo intasate». Poi ''la seconda forte scossa». E le prime notizie su crolli, morti e feriti ad Arquata del Tronto e Pescara del Tronto.
Il terremoto, avvertito distintamente in tutte le Marche, ha fatto danni anche a Macerata e in provincia, a Gualdo, Castel Sant'Angelo sul Nera, Mogliano». «Mi sono svegliata di soprassalto - racconta al telefono un’anziana maceratese di 83 anni -, ho sentito degli oggetti cadere in cucina e ora mi trovo qui, in auto, con una vicina: credo che la mia casa sia inagibile. E’ uno edificio degli anni '70, ma si è riempito di crepe. Ho provato a chiamare i vigili del fuoco ma non ci sono riuscita, erano tutti occupati».

VOCI SOTTO LE MACERIE - «Si sentivano voci da sotto le macerie che gridavano: "aiutateci, aiutateci". Mio padre e mia madre sono feriti, ma vivi». È la testimonianza di una giovane donna nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli Piceno. «Ero a Pagliare e dopo la scossa mi sono precipitata a Pescara del Tronto dove vivono i miei. Alcuni amici ci hanno aiutato ad estrarli - racconta in lacrime -: mia madre ha un braccio rotto e una lesione alla testa per fortuna non grave. A Pescara del Tronto è un macello. Sono morte almeno tre persone, un bambino l’ho visto passare davanti a me portato a braccia dallo zio che chiedeva disperatamente aiuto. Tantissimi i crolli». 

SONO SALVO PER MIRACOLO - «Sono salvo per un miracolo e perché mi ero appena svegliato per andare a lavoro. Faccio l’operatore ecologico, mi ero appena alzato dal letto quando in un attimo è crollato tutto. Dieci secondi sono bastati per distruggere tutto». Lo ha detto Marco, operatore ecologico di Amatrice, sopravvissuto al crollo della sua casa in via Costanzo Angelini, una delle vie del centro storico di Amatrice. «Mi ricordo la scossa dell’Aquila, durò più a lungo, qui in un attimo è successo di tutto».

«AD ACCUMOLI SERVE TUTTO» - «Avremo bisogno di generi di prima necessità da tutta Italia perché siamo completamente scollegati». Lo afferma il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, facendo il primo punto della situazione nel suo Comune. «Dobbiamo allestire più di una tendopoli perché abbiamo 17 frazioni e in questi giorni ci sono molti villeggianti e dobbiamo vedere come sistemarli. Sui danni il sindaco sta ancora aspettando di avere il quadro preciso della situazione, «per fortuna abbiamo una struttura comunale e che potremo usare per l'accoglienza». 

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