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Coldiretti Puglia: bisogna responsabilizzare la filiera

Coldiretti Puglia: bisogna responsabilizzare la filiera

 
Rita Schena

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Rita Schena

Sabato 25 Giugno 2016, 15:13

BARI - «Serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro». Lo spiega in una nota il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, commentando la manifestazione nazionale indetta oggi a Bari da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil per dire no al caporalato, allo sfruttamento del lavoro in agricoltura e per il rinnovo dei contratti provinciali di lavoro.
«Serve - evidenzia - una equa distribuzione del valore che non è possibile se le arance nei campi sono sottopagate a 7 centesimi al chilo e i pomodori poco di più». «Abbiamo sollecitato - aggiunge Cantele - l’impegno per il rinnovo dei contratti di lavoro che è strumento sostanziale per riconoscere dignità ai lavoratori, ma anche per garantire l’etica delle imprese a tutela della concorrenza sui mercati, nell’ennesima stagione drammatica per i prezzi dei prodotti agricoli alla produzione. Oggi, presso la Presidenza della Regione Puglia, abbiamo un tavolo tecnico che sulla base dell’intesa siglata a livello nazionale, sta lavorando sulle singole voci sanità, trasporti, acqua, sicurezza, contratti di lavoro».

«L'introduzione del principio di corresponsabilità dal campo allo scaffale - sottolinea il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - è una importante novità positiva. Non va certamente più rinviata l’operazione di trasparenza e di emersione, mettendo a punto un patto di emancipazione dell’intero settore agricolo in grado di distinguere chi oggi opera in condizioni di sfruttamento e di illegalità da chi produce in condizioni di legalità - conclude Corsetti - come dimostrano i 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni, assunti regolarmente in agricoltura secondo il Dossier statistico immigrazione 2014, rapporto Unar».

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