- 1997 - Il 9 ottobre il Prc annuncia voto contrario alla finanziaria. Prodi, che era in carica dal 18 maggio 1996, si dimette. Il giorno dopo Bertinotti si dice pronto a un nuovo accordo, che comprende le 35 ore. Il 14 il governo è rinviato alle Camere e il 16 ottiene la fiducia.
- 1998 - Ancora il 9 ottobre la Camera, con 313 voti contro 312, respinge la fiducia al Governo. Determinante il voto del Prc, nonostante la spaccatura che porta all'uscita del Pdci di Cossutta. Prodi va al Quirinale e si dimette. Il 13 il presidente Scalfaro affida a Prodi un preincarico. Il 15 Prodi rinuncia. Scalfaro avvia un secondo giro di consultazioni. L'Ulivo converge su D'Alema. Il 16 Scalfaro affida a D'Alema un preincarico. La svolta arriva dopo che Cossiga annuncia che l'Udr è disponibile ad un governo a guida D'Alema. Il 19 D'Alema riceve da Scalfaro il mandato pieno per formare il nuovo governo. Il 21 ottobre D'Alema scioglie la riserva, presenta la lista dei ministri e giura.
- 2007 - Il 21 febbraio il Senato boccia la relazione del ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, sulla politica estera. Un esito in parte inatteso, nonostante le tensioni nella maggioranza. Prodi va al Quirinale per rassegnare le dimissioni al presidente Giorgio Napolitano, rientrato in fretta da Bologna dove era in visita. Il 22 Napolitano comincia le consultazioni. Intanto, in un vertice di maggioranza, Prodi impone ai leader un pacchetto di proposte, in 12 punti «non oggetto di trattativa». Il 24 Napolitano rinvia il governo Prodi alle Camere. Il 28 febbraio, il Governo supera lo scoglio della fiducia del Senato, ottenuta con 162 voti.
















