L'accordo ha validità triennale a partire dalla campagna di commercializzazione 2015-2016 e sancisce l’impegno dei produttori a garantire specifiche qualità organolettiche del prodotto, tracciato, in linea con i parametri comunitari certificati da laboratori accreditati ma anche – sottolinea la Coldiretti – il pagamento di 40 centesimi di euro al chilo in più rispetto ai prezzi di mercato, rilevati sulla Borsa merci di Bari, per partite di oli extra vergine di oliva qualitativamente superiori e con un’acidità massima di 0,4%. A garanzia nell’accordo si stabiliscono altresì – precisa la Coldiretti – i termini di prelievi e campionamenti per analisi; le procedure per dirimere le controversie e i tempi di pagamento.
L’intera filiera si impegna inoltre a costituire una commissione di lavoro per un miglioramento dell’applicazione del panel test anche attraverso i marker chimici, il blind test e il test di identità genetica.
"Una necessità – ricorda la Coldiretti – dopo che l’attività di controllo da parte delle forze dell’ordine hanno portato nel 2014 a sequestri per 10 milioni di euro, grazie a oltre 6 mila controlli sul comparto da parte dell’Ispettorato repressione frodi".
Ad aiutare i produttori l’innovazione tecnologica come quella realizzata da un gruppo di ricerca dell’Università del Salento, mediante tecniche avanzate di indagine come la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) ad alto campo, in combinazione con l’analisi statistica multivariata.