La prossima settimana, conferma il legale, potrebbe esser risolto il giallo legato all'sms che Patrick ha scritto ad Amanda la sera del delitto, il primo novembre: "Ciao Amanda, questa sera c'è poca gente, non venire a lavorare". La studentessa americana ha fatto il nome del congolese, nella sua prima versione dei fatti: "Patrick si è appartato con Meredith, ho sentito gridare, ma mi sono tappata le orecchie".
L'avvocato sottolinea l'assurdità di una persona che avrebbe semplicemente sostituito il cellulare senza cambiare la sim nel tentativo di far perdere le tracce di sé. "Tutti sanno che è la sim l'identificativo", sottolinea. "A Patrick è stato sequestrato il vecchio cellulare, rotto, che lui aveva sostituito con un'altro, comprato 3 settimane prima, come dimostra lo scontrino di acquisto, fatto in un negozio di Perugia". E il nuovo cellulare, un Nokia - quello che avrebbe mandato il messaggio ad Amanda - "è sparito, non si sa che fine abbia fatto", sottolinea il legale.
Amanda, è il ragionamento del legale, ricevuto l'sms di Patrick che le diceva di non andare a lavorare, avrebbe pensato che ciò significasse che il pub era chiuso, quindi ha pensato di poter incastrare Patrick, e "l'ha tirato dentro". Perchè? "Perché è il soggetto più debole, è di colore - sottolinea l'avvocato Sereni - e lei si era convinta che il pub fosse chiuso".
Ma il locale era chiuso o aperto? Il primo supertestimone citato nell'ordinanza del gip Claudia Matteini che aveva inizialmente dichiarato di aver visto il locale chiuso alle 19 e poi anche più tardi al rientro dalla pizzeria, sembra adesso confuso. Non solo, sottolinea il legale, "c'è il professore svizzero, l'amico senegalese Usi, altre persone che giurano di aver visto Patrick al pub". "Proprio adesso una persona - racconta il legale - che non vuole fare il suo nome ed essere coinvolta, mi ha detto che alle 21 è passato davanti al pub di Lumumba la sera del delitto, era aperto, con le luci accese".
Lumumba ha sempre dichiarato di non essere mai stato in quella casa e, per ora, perché le analisi della scientifica non sono ancora terminate, non c'è alcuna traccia biologica della sua presenza sul luogo del delitto. "C'è solo Amanda che l'accusa - sottolinea Sereni - ed è la stessa persona di cui il gip nell'ordinanza ha detto 'ha dimostrato di saper mentire spregiudicatamentè. E' tutta una macchinazione, una macchinazione di chi è il vero responsabile del delitto. Saranno i giudici a verificare chi abbia ucciso Meredith, ma Patrick è l'agnello sacrificale perché è la parte più debole, è un ragazzo di colore".
Nessuna traccia è stata rilevata dal sopralluogo con il luminol, dice l'avvocato. E sono stati portati via alcuni reperti, "trascurabili". "Adesso aspettiamo, le risposte della procura alle nostre richieste", spiega l'avvocato, che non vuole però rivelare le istanze mosse alla procura. "Domani sarà depositata la richiesta di scarcerazione al tribunale del riesame, e aspettiamo".
Intanto Lumumba è nel carcere perugino di Capanne. "E' serenissimo - dice il legale - l'ho incontrato oggi, e nonostante che sia in carcere più il tempo passa, più è sereno. E' un uomo che lavora all'università, è impegnato nelle iniziative culturali col Comune, ha scritto una canzone per il Papa. Lavora al suo pub e se ne torna a casa, dalla famiglia, ha una moglie e una bambina che ama". "Scrivetelo, dice, e sentite chi lo conosce, non è il mostro sbattuto in prima pagina. E' un uomo, che adesso aspetta in carcere che tutto questo finisca, con serenità".