I militari del Nucleo di Taranto della polizia tributaria della guardia di finanza hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a Francesco D'Amore e Giuseppe Russo, l'uno legale rappresentante e l'altro direttore sanitario della clinica D'Amore, a Pietro Marra, funzionario dell'Ausl che curava i rapporti con le cliniche convenzionate, e a Michele Romano, medico urologo che era in servizio nell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) e che operava anche nella casa di cura D'Amore.
D'Amore, Russo e Marra sono accusati di associazione per delinquere e di truffa aggravata. Romano è accusato di concussione (e non anche di truffa aggravata, come si era appreso in un primo momento). L'accusa è riferita al fatto che avrebbe indotto alcuni pazienti a compiere interventi chirurgici nella clinica piuttosto che in ospedale.
I provvedimenti restrittivi sono stati firmati dal gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco, su richiesta del pubblico ministero Alessio Coccioli.