L'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico viene convertita dall'inverter e immessa nella rete locale a bassa tensione. Il primo contatore conteggia tutta l'energia prodotta dall'impianto, e riconosce al produttore, per venti anni, a seconda della classe di appartenenza definita in base alla potenza, delle tariffe incentivanti che variano al variare della tipologia di impianto e della potenza. L'energia prodotta viene ceduta al gestore locale e conteggiata dal secondo contatore che rileva i KWh immessi alla rete. Il terzo contatore, ossia quello che si ha normalmente in casa conteggia il consumo energetico per i propri fabbisogni quando non vi è produzione di energia elettrica dall'impianto.
Le tariffe specificate nel decreto possono essere ulteriormente maggiorate (fino ad un massimo del 30%) qualora l'impianto sia abbinato ad interventi di efficientamento energetico. In particolare ad ogni riduzione del 10% del fabbisogno energetico di ogni unità abitativa (ottenuto attraverso interventi tesi alla riduzione delle perdite energetiche) farà seguito un aumento di pari entità della tariffa incentivante.