E dopo le sollecitazioni, venute anche dall’alto, per questioni di ordine pubblico, a parlamentare con i manifestanti, il sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo (che aveva parlato di marcia su Roma per portare le istanze giuste dei “forconi”) ieri mattina si è messo alla testa di un corteo di 3mila persone, composto da studenti, rappresentanti di categorie, prima tra tutte quella degli autostrasportatori, che ha percorso le vie della città. Nel contempo, però, il sindaco si è fatto interprete dei malumori e del disappunto dei commercianti costretti, con la forza, a chiudere i loro esercizi. Giannatempo rivolge infatti un appello ai manifestanti sottolineando che «il protrarsi della protesta a Cerignola sta di fatto impedendo la commercializzazione dei prodotti di moltissime aziende cittadine, in particolare agroalimentari, che sono la forza trainante della nostra economia e che non stanno onorando o rischiano di non poter onorare i contratti stipulati con la grande distribuzione commerciale del centro e nord Italia.
L’amministrazione comunale - ha ribadito il sindaco - appoggia le giuste rivendicazioni di chi sta manifestando, ma dobbiamo rispettare la libertà di tutti, ancor più se ciò significa proteggere le nostre imprese, quelle che creano ricchezza nel nostro territorio. La protesta non può trasformarsi in un boomerang che colpisce chi crea lavoro e valorizza le nostre eccellenze in tutta Italia».
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Orta Nova, Iaia Calvio che tuttavia è meno tenera sulla coercizione esercitata dai dimostranti, nella «chiusura» della città. «Le condivisibili motivazioni di fondo della protesta attivata anche ad Orta Nova - rileva la Calvio - rischiano di essere offese e svilite dalle infiltrazioni delinquenziali e dall’atteggiamento squadrista assunto da chi sembra averne assunto il controllo». «La libertà di pensiero e di parola, garantita dalla Costituzione - aggiunge la Calvio - nulla ha a che fare con le minacce subite da numerosi commercianti che vogliono tenere aperti i negozi o con le azioni che danneggiano direttamente e ingiustamente quanti non intendono aderire alla protesta. Questi sono episodi che attengono alla gestione dell’ordine pubblico e come tali vanno trattati e gestiti». Intanto a Cerignola, proseguono i presidi ai caselli dell’A14.
















