Queste sette entità, di cui Islamabad ancora oggi - dopo 52 anni di indipendenza - è costretta di fatto a rispettare l'autonomia, sono note come la North west frontier province (Nwfp, provincia di frontiera nord occidentale), invenzione dei britannici per proteggere la loro colonia, allora indiana, contro i russi: si tratta di Khyber, Kurram, Orakzai, Mohmand, Bajaur, Nord Waziristan e Sud Waziristan, che secondo il censimento del 1998, contano 5,7 milioni di abitanti, quasi tutti di etnia pashtun con forti legami afghani, su 27 mila kmq.
La Nwfp, di cui Peshawar è il capoluogo, ha un confine di 700 chilometri con l'Afghanistan e ospita perciò la più grande società autonoma tribale del mondo. I capi tribali, "malik", vennero favoriti dagli inglesi in cambio di servizi quali mantenere la pace e garantire la sicurezza delle vie di comunicazione, come il valico chiamato Khyber Pass.
Le tribù seguono solo le loro leggi, basate su Islam e tradizione. La giustizia e la polizia del Pakistan non hanno giurisdizione su queste aree, ancora più arretrate nello sviluppo socioeconomico del resto del paese.
Da queste zone partirono moltissimi giovani, legati a organizzazioni islamiche e a madrase (scuole coraniche), che andarono a combattere a fianco dei Taleban. Si parla di migliaia di uomini, ma nessuno conosce la cifra esatta, nè quanti siano rientrati.
L'area tribale è piena di armi. I pashtun sono noti per la loro ferocia e un codice feudale chiamato Pashtunwali, che comprende i principi dell'ospitalità, della vendetta e dell'onore. I villaggi sono governati da un gruppetto di anziani che esercitano la giustizia e prendono decisioni. Le donne che si sposano al di fuori della tribù possono essere uccise e le faide familiari durano generazioni. E' accertato che le tribù danno rifugio ai Taleban e a elementi di Al Qaida, con i quali simpatizzano, e in generale non sono ben disposte verso gli "stranieri", che per loro sono in particolare gli occidentali.
















