«Il nitrito di sodio, conosciuto anche come salnitro, è piuttosto comune, e in microdosi viene utilizzato come conservante per i cibi - spiega Locatelli - vista la velocità con cui aveva agito la sostanza nel caso della donna di Barletta una delle ipotesi più probabili era proprio che fosse questa molecola».
Il nitrito ha l'aspetto di una polvere bianca, e la dose letale per l'uomo è fissata in circa 22 milligrammi per chilo di peso corporeo. La sua ingestione interferisce con il trasporto di ossigeno da parte dell'emoglobina. Ha proprietà antibatteriche, che vengono sfruttate nella conservazione dei cibi, anche se recentemente alcuni studi hanno evidenziato un effetto cancerogeno a lungo termine di questa sostanza.