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L'esperto: «Contro i crolli ecco i segnali di pericolo da tenere sotto controllo»

L'esperto: «Contro i crolli ecco i segnali di pericolo da tenere sotto controllo»

 

Mercoledì 05 Ottobre 2011, 09:48

02 Febbraio 2016, 23:52

Mauro Mezzina insegna al Politecnico di Bari «Progetto di strutture» e ha molta esperienza in materia di costruzioni. 

Professor Mezzina, come si prevengono i crolli? Si deve partire dalla conoscenza della storia dell’edificio: capire bene come è stato costruito, da chi, l’epoca di costruzione, i materiali utilizzati. E poi è necessario conoscere gli episodi fondamentali: se sono state realizzate demolizioni parziali, anche di tramezzi o parti di muri portanti. Cosa che accade: alle volte le voci prudenti vengono sopraffatte da altre considerazioni. Questi sono fatti fondamentali. Spesso i crolli sono frutto di interventi fatti in maniera non corretta. 

In caso di eventi particolari? Sì, bisogna conoscere se ci sono stati eventi particolari; a esempio i terremoti. Barletta è abbastanza pericolosa e in quel caso si deve sapere come ha reagito il fabbricato a un terremoto. Purtroppo, i terremoti sono il miglior collaudo. Poi, è una questione più tecnica, occorre che un tecnico possa dirmi con esattezza quali sono le prestazioni dell’edificio. Nell’ambito della normativa attuale è dedicato un intero capitolo agli edifici esistenti. Si sa che in Italia il tema principale è quello delle costruzioni esisistenti. L’Italia è un paese pericoloso perché le costruzioni sono molto vecchi e molto vulnerabili. 

Non trovare una soluzione per garantire sicurezza a tutti i palazzi? A questo proposito il Dipartimento della protezione civile sta cercando di seguire la pratica che dovrebbe essere svolta dagli enti pubblici per rilevare la sicurezza ma ci vogliono fondi rilevanti per le valutazioni. È il punto debole per verificare il patrimonio edilizio nazionale. 

Come si vede se un palazzo è a rischio? Si distinguono 2 categorie: gli edifici in muratura e quelli in cemento armato. Per i primi, se non sono stati fatti interventi di demolizione, anche parziale, delle strutture portanti, questi edifici almeno per carichi verticali hanno un livello di sicurezza buono. I rischi stanno se in quella tipologia di edificio sono stati effettuati cambiamenti. Nell’edificio in cemento armato, i punti critici sono nei pilastri e quindi la prima cosa da verificare sono i pilastri. Si deve verificare che non ci siano rigonfiamenti da schiacciamento o altri tipi di anomalie. Un segnale che può far capire che c’è un problema, è la presenza di fessure, anche in strutture non portanti. Quindi in questi casi, dopo il rischio valutato da un tecnico, si fanno dei puntelli per mettere in sicurezza lo stabile. 

Ci sono altri tipi di monitoraggio? Se vedo in un palazzo fessure che mi fanno pensare a un cedimento di fondazione è possibile monitorare queste fessure con strumenti sofisticati. E verificare la resistenza dei materiali. [m. trigg.]
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