Tarantini, nelle intercettazioni, ha detto che bisognava dare il suo telefono a Berlusconi. “Questo – risponde lei – è quello che si inventa lui, lui ci ricama sopra. Il Presidente a chi non fa i complimenti? In quella occasione li ha fatti mentre ero lì col mio fidanzato. E dopo un mese o due, non ricordo esattamente, ci ha invitato a cena a Palazzo Grazioli”.
Le viene chiesto se andò anche a quella cena col suo fidanzato e la marconi risponde di “no, perchè lui lavorava a Londra. Non trovandoci nulla di male, ci sono andata da sola. Elvira mi disse che mi avrebbe chiamato Tarantini per mandarmi un autista, un compito da segretario”.
E alla domanda se sia rimasta a dormire lì, ha risposto ancora di no. “No, non c'è nessuna intercettazione che attesti che io sono rimasta a dormire nè che io sono una escort”. Ma quanta gente c'era? “Molta gente, 25 o 30, uomini e donne, non era un harem, ecco”. Eppure nelle intercettazioni si fa il suo nome. “Al telefono voi uomini cercate molto di vantarvi, specie quando si parla di donne...”, risponde.
Ma se non c'è nulla di vero – le ha chiesto Paolo Ferrero, ospite in studio di Sabelli e Lauro -, perchè non querela Tarantini? “Io sto querelando, ho dato tutto in mano ai miei avvocati. Mi sono data da fare, il mio nome è stato messo insieme a quello delle escort e non mi sembra carino. Se fosse stato vero che io scendevo a compromessi, sarei stata sempre in tv e sarei stata famosissima”.
E invece? “Io sono una persona riservata e non da gossip, ho preferito dedicarmi allo studio per diventare una professionista”. Vista la bufera che l’ha colpita, si è mai pentita di essere andata a quella cena? “Assolutamente no – conclude la Marconi – non ho fatto nulla di male”.
















