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Un lago di sbarramento originato da una frana

Un lago di sbarramento originato da una frana

 

Mercoledì 27 Luglio 2011, 10:36

02 Febbraio 2016, 23:36

Il Lago Sirino è un tipico lago di sbarramento, originato da una frana, a 800 metri sul livello del mare, e non il residuo del grande bacino pleistocenico che un tempo invadeva la sottostante vallata del Noce. I fenomeni di svuotamento sono noti già ai primi del Novecento infatti ne parlano studiosi e storici come Giuseppe De Lorenzo e Carlo Pesce. Negli anni sessanta i primi interventi (pesanti ndr) con la posa di una guaina d’asf alto, sulle rive, e la costruzione di uno stramazzo di colmo quale emissario artificiale. Negli anni novanta altri lavori tampone. Per sapere quali sono le cause dello svuotamento periodico del Lago - puntuale durante i mesi estivi - abbiamo chiamato il geologo Dario Rizzo, del Micromondo, il Parco Tematico sulla Geologia che ha sede proprio qui. 

«L’origine del sifonamento è legato tutto alla natura del luogo. Al pari degli invasi formatisi nelle doline, presenta un fondale con materiale caotico. In particolare gli scisti presenti, sono estremamente fratturati, l’aumento del volume dell’acqua tende a sfondare le fratture del sub-strato. Per arginare tali fenomeni sarebbero necessari degli interventi di ingegneria idraulica - dice Rizzo - con un monitoraggio capillare, al fine di individuare le cavità presenti. Il Micromondo lavora a stretto in contatto con la sezione distaccata dell’Imaa (che si interessa di acque) per uno studio in tale direzione. Infatti diversi studenti stanno realizzando le loro tesi di laurea studiando lo stato di salute del Sirino. Ovviamente per giungere ad una mappatura completa bisogna attendere altre ricerche».

L'esperto non lo dice ma sarebbe auspicabile che per accelerare il lavoro la Regione affiancasse lo studio del Cnr con risorse finanziarie proprie. Così con gli studi, effettuati dall'Ente locale, e le nuove indagini, si potrebbe ipotizzare un intervento radicale risolutivo evitando di compromettere l’equilibrio ecologico del posto. Di forma quasi ellittica, lungo 300 metri, largo 150, con una profondità variabile sui 10, è una risorsa paesaggistica di primaria importanza per l’economia turistica e commerciale dell’area. Un ambiente che per la sua bellezza richiama, ogni anno, migliaia di studenti e visitatori. La sopravvivenza di questo habitat è vitale per l’intera comunità. [s.lov.]
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