MANFREDONIA (Foggia) - I funerali di Giusy Potenza, la ragazza massacrata a Manfredonia, si tengono fra numerosi manifesti scritti dagli amici e attaccati sui muri in via Cimaglia, nei pressi della casa dove viveva con i genitori e la sorella.
Tutti testimoniano l'affetto di amici e compagni di scuola. Su uno di questi c'è scritto: «Per non dimenticare una stella. Qualcuno ha spento un sorriso. Ha eclissato le stelle dei suoi occhi, ha spezzato le ali di una vita innocente che noi ricordiamo così: ciao Giusy».
L'istituto magistrale Roncalli, dove la ragazzina si era iscritta quest'anno, ha fatto affiggere una manifesto con la frase: «Il Roncalli ferito dalla morte violenta della sua amata Giusy abbraccia il dolore della famiglia».
La funzione funebre si tiene nella chiesa di San Michele, gremita da 600 persone, mentre in tutta la città sono almeno tremila i concittadini della famiglia Potenza che partecipano al lutto. In chiesa, il nonno materno - che è invalido ed è costretto su una sedia a rotelle - è stato colto da malore e ha perso i sensi: è stato subito soccorso da due medici che lo hanno sdraiato sul pavimento della chiesa. Uno dei due medici soccorritori è Carmine Stallone, presidente della Provincia di Foggia.
















