"Per San Martino ogni mosto si fa vino", "per San Martino si spilla il nuovo vino", "per San Martino castagne e vino", "Per san Martino bolle in botte il nuovo vino", oppure "grilla il giovin vino" e ancora "saggia e assaggia il nuovo vino". Pugliese il "De Sante Martinjeddu, minti alla 'utte lu spinieddu": tappa la botte con uno zipolo per evitare che il mosto debordi. Il popolino vede in San Martino come un tipo allegro è perciò lo dice "fino".
In molte parti d'Italia "San Martino é buon compagno/ con lui bevo e magno" e ancora "San Martino vuole a cena un buon tacchino/ con polenta e saracino". Questo perché nel Medio Evo fu definito da Adamo di San Vittore compar Apostolis, cioè simile agli Apostoli, ma il popolo lesse non còmpar bensì compàr, cioè buon compare, compagnone per essere "uomo di cantina".