Di «indiavolati» ne ha visti tanti. Ma quando gli raccontiamo ciò che è accaduto a Macchia Romana si mostra scettico su un possibile collegamento con il maligno: «Potrebbe semplicemente trattarsi di un impeto di rabbia dovuto a tensioni familiari». A parlare è don Antonio Mattatelli, l’unico esorcista lucano «patentato», parroco di Montemurro.
I vicini parlano di una coppia tranquilla e di una ragazza normale... «Il concetto di normalità è molto abusato. Si considerano normali persone che hanno alle spalle disagi che non si vedono».
Nei suoi esorcismi ha mai avuto a che fare con posseduti particolarmente aggressivi? Qualcuno ha usato anche armi? «Fortunatamente no, nessuno ha preso coltelli o pistole. Ad ogni modo queste persone diventano violente non tanto e non solo contro i familiari, ma soprattutto contro il sacerdote».
Cioé lei... «Già. Durante le preghiere per liberare un posseduto ho dovuto fare i conti con l’aggressività. C’è chi si è scagliato contro di me con grande rabbia, ma ero sempre aiutato dai miei collaboratori. Solo una volta ho rischiato grosso, quando un uomo mi ha sottratto la stola e poi l’ha stretta attorno al mio collo. C’è mancato poco. Queste reazioni, però, avvengono soprattutto durante la preghiera. Al di fuori di questo contesto credo che ci si debba riferire più a fenomeni psichiatrici».
In Basilicata chi adora Satana? «Da noi il satanismo, se lo si intende come fenomeno strutturato di chiesa, non penso che esista. Però c'è un rigurgito di fenomeni magici, di esoterismo che appartenevano alla tradizione della civiltà contadina ».
Veggenti, chiromanti, jettatori e quant’altro aprono le porte a Satana? Ma la chiesa ha sempre detto di non credere ai maghi... «È vero, ci sono i truffatori che sfruttano le creduloneria e spillano soldi ai malcapitati. Ma ci sono anche maghi che hanno stretto patti con il maligno e possono fare del male. È un orizzonte poco conosciuto all'interno della chiesa che ho toccato con mano. Ci sono persone che possono colpire altri attraverso la magia».
Chiunque può esserne vittima? «Ci deve essere una predisposizione, una vulnerabilità dovuta soprattutto alla lontananza da Dio, dai sacramenti. La preghiera è una corazza e chi non prega può essere maggiormente esposto».
Lei ha fatto decine di interventi come esorcista. Erano tutti posseduti? «Molti hanno problemi psichiatrici, ma c’è chi realmente è posseduto dal Maligno. Che non è un simbolo, ma un’entità personale».
Come fa a capire che qualcuno è finito nella rete di Satana? «Parlo con la persona, chiedo del suo passato, capisco se ci sono stati contatti con l’occulto, con la magia. Ma la prova del nove della possessione c’è quando comincio a pregare. Se è davvero posseduto allora scatta una rabbia incontrollabile con una reazione spirituale e fisica».
Ha in «cura», in questo momento, una persona da «strappare» a Satana? «Sto curando un giovane lucano che da piccolo è stato oggetto di una maledizione. I suoi familiari credevano che avesse un problema psichiatrico e hanno girato i migliori medici d’Italia, arrivando finanche negli Stati Uniti. Ma le medicine che prendeva non facevano effetto. Proprio negli Usa fu un protestante che gli consigliò di andare da un esorcista».
Quanto dura un esorcismo? «Dipende dai casi. Comunque le liberazioni sono difficili. A volte le sedute si prolungano per anni».