Negli anni ‘80 le sue condizioni peggiorano. In quegli anni incontra colei che diviene sua moglie, Wilhelmine Scheff detta Mina. E’ proprio quest’ultima che nel luglio ‘97, chiama i soccorsi in seguito ad una crisi respiratoria di Welby, il quale, per sopravvivere, viene attaccato ad un respiratore automatico in seguito ad una tracheotomia. Questa condizione lo spinge a chiedere più volte che gli venga «staccata la spina».
Il 20 dicembre 2006 Welby, secondo la sua volontà, è stato sedato e gli è stato staccato il respiratore. Il dott. Mario Riccio, anestesista, ha confermato di averlo aiutato a morire. Il medico viene imputato per l’omicidio del consenziente, ma il 23 luglio 2007 viene prosciolto perché il fatto non costituisce reato.
Il Vicariato di Roma non ha concesso a Welby la funzione secondo il rito religioso come nei desideri della moglie cattolica.