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India - Chi è Sonia Gandhi

 

Martedì 18 Maggio 2004, 23:08

02 Febbraio 2016, 18:59

ROMA - E' arrivata ad un passo dal diventare la guida di un miliardo di indiani. E' italiana ma non le piace ricordarlo. Anzi, se un italiano la intervista preferisce parlare in inglese, e agli indiani proclama senza reticenze o dubbi: «sono un' indiana». E' questa Sonia Gandhi, la donna che ha portato il Partito del Congresso alla vittoria nelle elezioni politiche indiane e che tutto lasciava pensare che potesse essere il prossimo primo ministro.
Diventò presidente del Partito del Congresso per pura devozione alla memoria del marito Rajiv Gandhi e della suocera Indira Gandhi, uccisi in due diversi attentati. Questa scelta morale di continuare la missione dei Gandhi, questo sprofondare nelle radici umane della sua seconda patria, ha costituito in tutti questi anni per Sonia il punto di forza di fronte agli innumerevoli attacchi del Bharatiya Janata Party, del premier Atal Behari Vajpayee, che ha sempre tentato di diminuirne il prestigio sostenendo che è una straniera.
Sonia Maino, nata il 9 dicembre 1946 nella casa dell' imprenditore piemontese Stefano, a Orbassano, dopo la scuola superiore va a studiare inglese a Cambridge dove si innamora di un giovane indiano, Rajiv Gandhi. Il ragazzo è nipote di Jawaharlal Nehru, padre dell'India indipendente, e figlio di Indira Gandhi, futuro premier della più grande democrazia del mondo. Rajiv e Sonia non hanno alcun interesse per la politica, per questo dopo la laurea il figlio di Indira ottiene il brevetto di volo e diventa pilota civile delle Indian Airlines. Rajiv e Sonia si sposano dopo un lungo fidanzamento, nel 1968.
Poi arrivano i due figli, Rahul e Priyanka.
Il fratello di Rajiv, Sanjay, che nella famiglia sembrava destinato alla politica e, quindi, a succedere alla madre, muore in un incidente aereo. Nel 1984 Indira Gandhi è bersaglio delle raffiche delle sue guardie del corpo sikh che vendicano in modo crudele l'assalto al Tempio d'oro di Amritsar ordinato alcuni mesi prima dalla premier contro i ribelli che si erano barricati nell'edificio sacro. La prima a correre in soccorso di Indira è proprio Sonia, la «prediletta», come scrivono gli storici indiani.
Rajiv Gandhi - nonostante il parere contrario di Sonia - è costretto ad accettare l'eredità politica della madre. Ma nel 1991 è proprio lui a essere dilaniato da un ordigno nel sud dell'India. E' vittima di una sorridente ragazza tamil che offre fiori, ma ha il tritolo intorno ai fianchi: è la prima bomba-umana nella storia del terrorismo.
Per la sua intolleranza per la vita politica, dopo l' assassinio di Rajiv rifiuta di assumere la carica di presidente del partito del Congresso, e solo nel 1997, accetta di guidare la campagna elettorale del Congresso, quando era ormai evidente che, senza di lei, la storica formazione sarebbe andata incontro ad una secca sconfitta. Sonia riesce a limitare i danni e, convinta nel '98 ad accettare la presidenza del partito, riesce a galvanizzarlo attorno a sè e a portarlo a importanti successi in una serie di elezioni provinciali. Il suo stile oratorio, dicono gli analisti, assomiglia sempre di più a quello di Indira.
Nel dicembre scorso il partito al potere, il Bharatiya Janata Party che propugna un lacerante nazionalismo indù nell'India multireligiosa, strappa al partito del Congresso tre Stati su quattro, il Rajasthan, il Madhya Pradesh e il Chhattisgarh, nell' estremo oriente dove opera la guerriglia comunista. Il partito del Congresso mantiene solo lo Stato di New Delhi, fino alla vittoria di giovedì.
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