«Io devo chiedere scusa a Capello perchè è stato una delle poche persone che mi ha fatto del bene ed io l’ho trattato male. Ed ora, anche se da lontano gli chiedo scusa» dice il fantasista della Sampdoria in una intervista al TG1.
Il gioiello di Bari Vecchia, poi, risponde alla domanda tormentone sulla sua voglia di tornare in Nazionale e sugli appelli lanciati al cittì azzurro Marcello Lippi. «La stampa lo deve lasciare tranquillo», dice, sottolineando, poi di non sentirlo «da prima del mondiale».
Cassano e le «cassanate» forse influiscono ancora negativamente sul giudizio del cittì campione del mondo nei suoi confronti. «Io non ho fatto nulla – dice – e sono disponibile al 100%. Purtroppo in Italia quando ti fai un’etichetta per toglierla deve accader un’apocalisse. Io dico il passato è passato», quindi aggiunge: «Forse qualcuno gli ha lanciato qualche messaggio fuori binario, ma Lippi è una persona molto intelligente e non si fa abbindolare da terze persone».
Sui cori razzisti e sulle ingiurie ai calciatori da parte delle tifoserie avversarie, Cassano non ha dubbi: «Quando succede una cosa così bisogna sospendere immediatamente le partite e dare partita persa a chi fa questi cori».