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Conosciamo Tarantini: due donne magistrato si astengono dalle indagini

Conosciamo Tarantini: due donne magistrato si astengono dalle indagini

 

Venerdì 11 Settembre 2009, 09:40

02 Febbraio 2016, 20:44

BARI - Due donne magistrato dell'ufficio gip-gup del Tribunale di Bari, Jolanda Carrieri e Giulia Romanazzi, hanno chiesto di astenersi dal trattare procedimenti penali a carico dell’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, che sarebbe stato loro legato da rapporti di frequentazione o almeno di conoscenza.

La richiesta è stata accolta dal presidente della sezione gip-gup, Giovanni Leonardi. I due giudici per le indagini preliminari avrebbero chiesto di astenersi, prima l’una poi l’altra, dal trattare fascicoli a carico di Tarantini, già nella fase della autorizzazione delle intercettazioni telefoniche e ambientali, richieste dal pubblico ministero inquirente Giuseppe Scelsi.

Scelsi sta indagando sul giro di escort nelle residenze del premier Silvio Berlusconi, che sarebbe stato organizzato da Tarantini, ma anche sul consumo di cocaina da parte del giovane imprenditore barese e dei suoi amici, e, ancora, sulle presunte irregolarità legate alla sanità pugliese.

Di magistrati che avrebbero avuto rapporti con Tarantini aveva parlato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nella lettera aperta scritta un mese fa, il 7 agosto, al pubblico ministero antimafia Desirée Digeronimo. Nella missiva Vendola contestava la spettacolarizzazione delle indagini e la competenza della Dda a indagare sulla sanità pugliese. «Io - scrisse tra l’altro Vendola -, a differenza persino di alcuni magistrati, non ho mai messo piede nella festosa scena abitata da questo imprenditore».

Evidentemente il governatore pugliese era in possesso di informazioni, anche se non ha mai rivelato a quali magistrati si riferisse, nè vi è alcuna conferma che l’allusione fosse proprio alle due gip.

Il presidente della sezione gip-gup, Leonardi, è piuttosto laconico sul delicato argomento: «Le due richieste di astensione sono entrambe motivate, com’è giusto che sia. Poiché condividevo le argomentazioni delle due colleghe, le ho accolte entrambe». In effetti, «secondo il codice, spetta al capo dell’ufficio accogliere la domanda di astensione o meno», chiarisce ulteriormente Leonardi.

E aggiunge: «È un fatto normale che un giudice, in una situazione di amicizia o frequentazione con una persona sottoposta a indagini, si astenga dal trattare quelle vicende». Quello dei gip Carrieri e Romanazzi va quindi considerato semplicemente come un gesto di responsabilità.

Domandiamo, infine: non è che l’astensione di due giudici, in un ufficio dichiaratamente in emergenza quanto a organici, rischia di creare problemi organizzativi? «Ma no - risponde Leonardi -. Scatta la competenza di altri colleghi, in base alle tabelle (le regole fissate dal Consiglio superiore della magistratura per indicare il giudice naturale competente, ndr)».

Alla base della volontà di autoescludersi dal caso-Tarantini, starebbe la circostanza che la dottoressa Carrieri e la dottoressa Romanazzi, nel 2008, presero parte alla festa di compleanno della manager della Azienda sanitaria locale di Bari, avvocato Lea Cosentino, oggi sospesa dall’incarico dai vertici della Regione per lì’indagine avviata su suo conto da Scelsi che ne ha tuttavia chiesto l’archviazione. A quella festa, che si tenne al «Plenilunio alla Fortezza», in territorio di Mola, era presente Gianpaolo Tarantini (oltre all’allora assessore regionale alla Sanità, Alberto Tedesco, indagato nell’ambito del filone principale di «Sanitopoli»).

La circostanza del party di compleanno e delle persone presenti, e i particolari sui contatti e i rapporti fra alcuni degli invitati sarebbe stata segnalata anche dai carabinieri del reparto operativo provinciale al pm Desirée Digeronimo prima della pausa estiva.

Proprio in relazione alla sua presenza a quella festa, secondo quanto si è appreso, il gip Jolanda Carrieri starebbe valutando se chiedere di astenersi anche dal procedimento penale, del quale è titolare sempre il pm Scelsi, che riguarda gli appalti della sanità pubblica e in particolare della Ausl di Bari. Il dottor Scelsi ha già chiesto l’archiviazione per la manager Cosentino e per gli altri indagati. Questa indagine, lo ricordiamo per completezza, ruoterebbe attorno a una riunione informale che si sarebbe tenuta a Roma fra la Cosentino ed esponenti del mondo imprenditoriale, riguardante - ipotizzava la Procura - un contatto preliminare per la fornitura di alcuni servizi all’Azienda sanitaria barese. Il pm, comunque, al termine delle indagini, si è convinto che quell’incontro non presenta alcun profilo di reato.

[c.strag.]

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