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Il ministro Frattini: la escort barese è stata «pagata» dai giornalisti

Il ministro Frattini: la escort barese è stata «pagata» dai giornalisti

 

Giovedì 23 Luglio 2009, 23:31

02 Febbraio 2016, 20:33

ROMA - Nuove registrazioni di Patrizia D’Addario sul sito dell’Espresso e nuovo scontro fra maggioranza e opposizione. Il centrodestra si concentra nella difesa di Silvio Berlusconi con i media internazionali sostenendo che la escort barese è stata «pagata» dai giornalisti, mentre l’opposizione punta gli attacchi sulla mancata denuncia di trenta tombe fenice che, secondo gli ultimi nastri, il premier dice di aver scoperto nella tenuta in Sardegna. 

La controffensiva mediatica del Pdl è guidata da Franco Frattini che, forse per rispondere all’attenzione data alla vicenda sui giornali stranieri, parla ai microfoni della Bbc e accusa alcuni giornalisti di aver «pagato questa escort, questa prostituta, per fare queste pubbliche dichiarazioni contro il primo ministro». Comportamento che il ministro degli Esteri giudica «immorale» anche in considerazione dell’insussistenza delle accuse mosse al premier come dimostra il fatto che «nessun giudice ha messo sotto inchiesta il primo ministro»

Diversa la linea difensiva scelta dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, che alla radio della stessa emittente britannica denuncia «l'indecorosa insistenza sul gossip» di certi media e il totale disinteresse per «i tanti meriti del governo Berlusconi». Sul fronte opposto è Dario Franceschini ad attaccare il Cavaliere. Prima, sottolinea il segretario del Pd «in politica non c'era questo miscuglio tra vita privata e vita pubblica. Lui - aggiunge riferendosi al premier – ha scelto di unire vita pubblica e privata e oggi si trova prigioniero di questo reality». 

La maggioranza, salvo rare eccezioni, preferisce non reagire alle critiche del Pd. Segno che l’ordine di scuderia dettato dal Cavaliere resta quello di ignorare la vicenda. Lui, del resto, dietro le quinte ripete che non ha nessuna intenzione di farsi condizionare da quelli che definisce ricatti e di non pensare neanche minimamente di fare passi indietro potendo contare su una maggioranza forte che lo sostiene. Anche la dichiarazione di Niccolò Ghedini, sulla falsa riga della linea mediatica adottata dal premier, è molto morbida. Il legale del premier si limita a sottolineare come la pubblicazione delle registrazioni sia «illegale». Poi, nel ribadire che i nastri potrebbero anche essere contraffatti, sottolinea come «anche se vere», le registrazioni sarebbero comunque frutto della violazione di «svariate disposizioni di legge». 

I nastri offrono però un nuovo spunto polemico. In uno dei file pubblicati, infatti, si sente Berlusconi che, probabilmente illustrando alcune foto di villa La Certosa, rivela alla D’Addario la presenza di «30 tombe fenice, del 300 avanti cristo». Ritrovamento di cui il Pd, per bocca della capogruppo in commissione Cultura di Montecitorio Manuela Ghizzoni, chiede lumi al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi. Si tratterebbe sottolinea la Ghizzoni di una scoperta di «eccezionale interesse» archeologico che la legge impone siano denunciati alle autorità competenti. Anche l’Associazione nazionale archeologi parla di fatto «finora ignoto alla comunità scientifica» e «importantissimo per lo studio dell’espansione fenicia nell’isola». Da governo e Pdl, però, nessuna risposta in proposito.
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