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Lady Ambrosio, la bellissima della «dinastia» foggiana Sacco

Lady Ambrosio, la bellissima della «dinastia» foggiana Sacco

 

Giovedì 16 Aprile 2009, 10:41

02 Febbraio 2016, 20:18

LUCERA - Quando, poco dopo la fine degli anni Cinquanta, la primogenita di Giuseppe Sacco, Giovanna, sposò Franco Ambrosio, nome arcinoto nel comparto del commercio del grano, molti cuori restarono infranti nella Lucera dell’alta borghesia. Giovanna Sacco era alta, bellissima, bionda: donna dal portamento austero. Giovanna Sacco era del ’35, e dopo di lei vennero i fratelli Gianfranco (attuale proprietario delle omonime Semolerie con stabilimento sulla “Statale” per Foggia), Antonio (attualmente imprenditore edile nel Barese) e Maria Pia, l’ultimogenita andata in moglie a un famoso imprenditore del settore molitorio di Campobasso. 

Giuseppe Sacco, che aveva sposato Lucia La Piazza, una donna di origini romane, era fratello di Umberto Sacco, il capostipite lucerino che, figlio di Nicola Sacco, fondarono il famoso molino e pastificio di Lucera distrutto da un inspiegabile incendio nell’autunno ‘68. Con il marchio di “Nicola Sacco & Figli” esportarono pasta in tutto il mondo: a garantire erano le prelibate qualità di grano duro coltivate nel Tavoliere, Granaio d’Italia. 

L’avventura dei Sacco iniziò a Lucera poco prima dell’inizio della Grande Guerra: acquistarono un piccolo molino alla periferia della città dalla famiglia Caso, e da lì cominciarono a percorrere tutti i sentieri che avrebbero portato quel casato a tenere alto il blasone del marchio pugliese nel mondo. Non che i Sacco avessero dimestichezza con l’intrapresa molitoria; anzi: uno di loro, prima di acquistare il molino dai Caso, andava vendendo, con la cassetta a tracolla, fettuccie (“capisciole”) e merletti per strada. 

La fortuna arrise ai Sacco, meglio, al capostipite Nicola che, secondo una leggenda che si tramanda ancora oggi, avrebbe rinvenuto a Lucera, dalle parti dell’Anfiteatro romano, un’otre di pelle ripieno di monete d’oro; di lì la decisione di investire tutto quel ben di Dio in un grande pastificio. Sono numerosi gli eredi Sacco sparsi per l’Italia che hanno più o meno mantenuto legami con Lucera, dove da diversi anni è in corso un contenzioso che vede al centro proprio il suolo dove un tempo sorgeva il loro molino. I Sacco sono creditori di oltre 5 milioni nei confronti del Comune.
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