Era il 16 dicembre del 1995 quando nel Portico dei Pellegrini di Bari si svolse l’incontro «San Nicola, la storia e il mystero», in cui fu presentato l’albo Martin Mystère. Il segreto di San Nicola della Sergio Bonelli Editore. A presiedere il tavolo dei relatori c’erano Padre Giovanni Distante, Padre Gerardo Cioffari, Enzo Varricchio, Angelo Neve e il compianto Padre Salvatore Manna. E naturalmente Alfredo Castelli, autore (assieme a Giancarlo Alessandrini) dell’albo e creatore del «Detective dell’Impossibile« Martin Mystère. A distanza di 26 anni, la LB edizioni di Bari, grazie alla speciale autorizzazione concessa dalla Sergio Bonelli Editore e dagli autori, pubblica in tiratura limitata una riedizione del fumetto introdotta da Padre Giovanni Distante, Priore della Basilica di San Nicola, e con una nota aggiornata del suo autore.
Castelli, com’è nata l’idea di ripubblicare Il segreto di San Nicola?
«Un anno e mezzo fa, prima che il Covid limitasse i nostri spostamenti, ho fatto visita alla libreria “Bari Ignota” di Luigi Bramato, il quale mi ha confidato che “Il segreto di San Nicola”, da tempo esaurito, era ancora molto richiesto. Ho pensato che forse la Bonelli gli avrebbe permesso di ristamparlo a bassa tiratura, ammesso che la cosa lo interessasse. Così è andata, spero soddisfacendo i suoi (e in un certo senso anche miei) affezionati clienti».
Un vero e proprio tuffo nel passato: a proposito, che ricordi ha di quel 16 dicembre del ‘95?
«Ricordo una piacevole giornata trascorsa, tra gli altri, con Angelo Neve, Enzo Varricchio e Fulvio Bramato, padre di Luigi e grande esperto di Templari, culminata nel tardo pomeriggio con l’incontro al Portico dei Pellegrini presso la Basilica. Un luogo dove, suppongo, raramente si parla di fumetti e in cui, di conseguenza, fui davvero fiero di essere stato invitato. Erano presenti parecchi spettatori, tutti molto interessati e tutti colpiti dagli argomenti trattati, specie dalla vicenda del bombardamento del porto da parte degli aerei della Luftwaffe e delle conseguenze dell’iprite. Questa micidiale sostanza tossica si era liberata dalle bombe trasportate nella nave americana John Harvey, che non avrebbero dovuto esistere in quanto armi chimiche vietate dalla Convenzione di Ginevra. Ricordo anche un’ottima cena a base di pesce (contrariamente a quanto si ritiene, noi milanesi amiamo il “crudo”)».
Era la prima volta che visitava la nostra città?
«Assolutamente no. Vi ero passato varie volte andando in Grecia, spesso diretto al porto di Brindisi o di Otranto dove, ricordo, ho preso la nave più scassata della mia vita, la “Roana”, un vecchio residuato bellico adattato a traghetto dallo stesso armatore dell’Heleanna. Mia moglie Anna è di Bari e questo ha aumentato le mie frequentazioni. A Bari ci siamo sposati e il 14 ottobre 1999 alla “Gazzetta del Mezzogiorno” sono stati così gentili da dedicare una pagina al matrimonio “di Martin Mystère”, in cui compariva un articolo firmato dal “Detective dell’Impossibile” dedicato ai “Mysteri dei pugliesi”».
Torniamo al fumetto: che tipo di edizione sarà quella della LB?
«Una ristampa fedele in tiratura molto limitata (150 copie appena, da quel che so quasi tutte esaurite) del volume a fumetti originale, con una diversa copertina e formato (17 x 24 cm) e con un’impostazione e una carta un po’ più “versione libro”. Ci sarà una prefazione di Giovanni Distante, Priore della Basilica di San Nicola (ne approfitto per ringraziarlo e per esprimergli le mie felicitazioni)».
In questo volume la figura di San Nicola si intreccia con alcuni dei temi cruciali del mondo di Martin Mystère (il Graal, gli Alieni, gli Uomini in Nero): cosa c’è di vero e cosa di inventato?
«Quelli appena citati sono personaggi e situazioni che ricorrono nel mondo di fantasia di Martin Mystère, spesso ripresi da tradizioni preesistenti, come, appunto, quella del Graal. Le storie del “Detective dell’Impossibile” mescolano elementi inventati e vicende reali. Per mettere le cose in chiaro e non dare false informazioni, fin dal n. 1, uscito quasi quarant’anni fa, ho tenuto a separarli con chiarezza spiegando in un articolo in chiusura dell’albo quanto c’era di vero e quanto di inventato nel racconto a fumetti. L’articolo di commento è ormai un connotato fisso di tutte le pubblicazioni legate a Martin Mystère. Per documentarmi, oltre ai libri e a Internet, mi avvalgo anche di alcune preziose raccolte online di quotidiani “storici”, indicizzati dal XVIII secolo a oggi. È impressionante vedere come, con il trascorrere del tempo, certe notizie, all’origine poco più che banali, si siano modificate radicalmente e siano divenute “mysteri”. Anche in appendice al racconto “Il segreto di San Nicola” si trova un ampio dossier in cui spiego cosa c’è di vero e cosa è frutto della fantasia. Eppure questo non basta a impedire fantasiose speculazioni. Digitando in Google “Santo Graal Bari” troverete circa 260 mila (!) siti in cui compaiono le tre parole chiave, gran parte delle quali danno per vera la “leggenda” secondo cui la sacra coppa si trova nella Basilica. Ovviamente non le ho controllate tutte, ma anche se fossero un centesimo o persino un millesimo del totale sarebbero troppe. Padre Cioffari ha fatto rilevare il fenomeno in un video ( https://www.youtube.com/watch?v=fLpM_Uw3_KM ); Franco Cardini in Otranto. Patacche sulla storia del Santo Graal scrive giustamente (ma con un linguaggio piuttosto irritante): “E lasciamo perdere per favore le storie del Graal e di San Nicola: ormai lo sanno tutti che le ha messe in giro il fumettone di Martin Mystère”. Tutto questo mette in luce la preoccupante velocità con cui si diffondono le “Fake News”».
Ad ogni modo il fumetto è disseminato di tante piccole notizie sulla storia di Bari: quali sono a tuo giudizio quelle che meriterebbero di essere approfondite?
«Risposta difficile: a seconda degli interessi personali, i quali possono spaziare letteralmente dalla A alla Z, ognuna di queste piccole notizie (e chissà quanti altri fatti apparentemente senza importanza accaduti in città) può essere oggetto di un’indagine più approfondita. Credo che la collana “Bari Ignota” delle edizioni LB stia facendo in proposito un prezioso lavoro di ricerca».
In chiusura: possiamo sperare in una nuova avventura barese di Martin Mystère?
«La Puglia ha molti aspetti “mysteriosi”, che vanno dai dolmen alla presenza di immagini arturiane, alle tracce dei templari, a personaggi come Federico II. Non è un caso che il primo dei “romanzi Gotici” – gli antenati dei romanzi del terrore – sia Il castello d’Otranto di Horace Walpole (1874). In quell’edificio si concluse una delle prime storie del Detective dell’Impossibile, “La spada di re Artù”, sorta di “prequel” del “Segreto di San Nicola”. Non c’è due senza tre, quindi staremo a vedere».
















