LECCE - Il mittente è una fantomatica «Bank of Whores», con tanto di indirizzo di Londra. Destinatari: parrucchieri ed estetisti, possibilmente quelli con il maggior numero di clienti della città.
La... traduzione del mittente lascia poco spazio ai dubbi, il riferimento anglofilo al meretricio appare piuttosto evidente.
Per non parlare, poi, del contenuto del plico: un vero e proprio dossier, che la dice lunga sulla volontà di qualcuno di «infangare» la figura di alcune donne della «Lecce-bene» chiamate in causa in diverse circostanze con tanto di documentazione allegata.
Il «dossier dello scandalo» (così come è stato subito ribattezzato) sta facendo il giro della città e le foto delle varie pagine circolano su whatsapp con una velocità incredibile.
Che l’autore sia qualcuno che intende fargliela «pagar cara» ad alcune signore salentine è fuori di ogni dubbio. Forse un amante mollato, forse uno spasimante che non ha raggiunto il suo scopo. Sta di fatto che si è preso la briga di mettere nero su bianco una serie di calunniose circostanze che farebbero riferimento - tra le altre cose - all’arricchimento improvviso di alcune signore.
Sulla vicenda sembra sia già stata presentata denuncia: ovviamente contro «anonimi». Non sarà certo un lavoro facile quello degli investigatori. Risalire al diffamatore seriale, che avrebbe anche manifestato l’intenzione di proseguire nella sua «opera», appare impresa davvero molto difficile.
All’interno, come si diceva, precisi riferimenti alle presunte «attività» delle signore in questione con tanto di foto per permettere anche l’eventuale individuazione. Poi, ancora, nel dossier presenti visure catastali per far capire che alcune di loro si sarebbero arricchite proprio intrecciando relazioni amorose con facoltosi imprenditori, manager e professionisti: a Lecce e in varie zone d’Italia. Insomma, non si è fatto... mancare niente.
Una ventina di pagine colme delle accuse più infamanti che «tradiscono» un risentimento piuttosto forte dell’autore nei confronti di una o più donne chiamate in causa.
È proprio vero: «La calunnia è un venticello», ma qui il barbiere di Siviglia c’entra poco. C’entra - eccome - il barbiere (e l’estetista) di Lecce, dove il vento della calunnia soffia forte.
















