«Rivendico la mia partecipazione e la centralità delle Br nella costruzione del Partito comunista combattente». Sono state queste le prime parole pronunciate da Mezzasalma da quel 24 ottobre scorso, quando fu arrestato nell' ambito del blitz scaturito dagli accertamenti avviati dopo l' arresto di Nadia Desdemona Lioce e la morte, in un conflitto a fuoco sul treno Roma-Firenze, di Mario Galesi. A Mezzasalma, considerato uno degli autori del trasloco dell' archivio e dell' arsenale delle Br da via Maia nel covo di via Montecuccoli, a Roma, hanno fatto seguito le dichiarazioni di Diana Blefari Melazzi, che si proclamò «militante rivoluzionaria» del Pcc dopo l' arresto. «Ribadisco - ha detto nell' aula bunker del carcere di Rebibbia - la rivendicazione già fatta al momento dell' arresto di militanza rivoluzionaria come contributo dato alla costruzione del Partito comunista combattente». I due interventi hanno scandito l' udienza preliminare di oggi dove appariva scontato l' accoglimento della richiesta di incidente probatorio fatta dalla procura per acquisire, sotto forma di prova da esibire nel processo per l' omicidio di Massimo D' Antona, avvenuto il 20 maggio 1999 a Roma, le dichiarazioni della «Compagna So», ovvero di Cinzia Banelli, la prima pentita delle nuove Brigate Rosse. Visibilmente soddisfatti i pm Pietro Saviotti ed Erminio Amelio, titolari, insieme con il capo del pool antiterrorismo di Roma Franco Ionta, dell' inchiesta sull' agguato all' allora consulente del ministero del Lavoro culminata con la richiesta di rinvio a giudizio di 17 persone per, a seconda delle posizioni, concorso nell' omicidio del giuslavorista (Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma, Laura Proietti, Cinzia Banelli, Paolo Broccatelli e Federica Saraceni) e partecipazione a banda armata. Il gup Figliolia ha fissato le date dell' 1 e 2 ottobre prossimi per procedere all' interrogatorio della «Compagna So». Un' altra data, quella del 4 ottobre, è stata decisa nel caso in cui le prime due non fossero sufficienti per esaurire il volume di domande che gip, rappresentanti dell' accusa, difensori degli imputati e legali di parte civile rivolgeranno alla pentita.
Ma prima di allora il gup Figliolia dovrà sciogliere un' altra riserva: quella di proroga, per decorrenza dei termini, della custodia cautelare in carcere per i nove brigatisti arrestati in occasione del blitz del 24 ottobre dello scorso anno. I fatti al vaglio del gup di Roma si intersecano con le indagini della procura Bologna per l' agguato a Marco Biagi e di Firenze sulle rapine di autofinanziamento dell' organizzazione. Fatti, secondo l' avvocato Sandro Guerra, difensore di Simone Broccatelli (accusato di banda armata), configurabili in un' unica strategia. Per questo motivo il penalista del foro di Firenze chiederà a breve una riunione di tutti i procedimenti e solleverà una questione di competenza territoriale.
















