Le fiamme si sono sprigionate verso le 14. A notarle, insieme ai primi fumi, è stata la 'task forcè dell’Enel, che ha dato l'allarme ai vigili del fuoco, giunti sul posto con diverse squadre. La colonna di fumo è diventata via via sempre più ampia, investendo la carreggiata della vicina tangenziale, dove la polizia municipale ha avuto il suo da fare per regolare il traffico, rallentato sin quasi a fermarsi perchè si vedeva poco o nulla. Gli abitanti del quartiere Stanic sono stati invitati a tenere chiuse per alcune ore le finestre delle loro abitazioni in attesa che l’incendio venisse spento. Situazione che è "sempre stata sotto controllo" ha poi rassicurato con una nota il sindaco di Bari, Michele Emiliano, rimarcando che mai c'è stato pericolo effettivo di una esplosione o della propagazione delle fiamme al di fuori del perimetro della centrale.
Un impianto, quello del quartiere Stanic, che in un passato recente ha avuto anche i suoi problemi giudiziari. Il 27 novembre 2012 venne sottoposto a sequestro preventivo con facoltà d’uso, su provvedimento del gip del tribunale di Bari, per la presunta violazione della normativa sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti (soprattutto incendi) connessi con determinate sostanze pericolose, quella sulla tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro. Il successivo 11 dicembre il gip dissequestrò la centrale, tranne l’ex parco degli oli combustibili, che ha ancora i sigilli e nel quale sono in corso opere di bonifica.
Da oggi la bonifica interesserà in più la zona coinvolta dall’incendio. Si dovrà fare una stima dei danni, ma soprattutto occorrerà accertare al più presto cosa ha provocato quelle fiamme e, anche sul piano giudiziario, se tutte le norme di sicurezza siano state rispettate pur con l’impianto fermo.
















