FOGGIA - Lo specchio d’acqua di Siponto assume un colore verdastro opaco già dopo mezzogiorno, nel fine settimana anche prima. Al largo di Mattinata le colorazioni del mare non sono più limpide già da qualche anno e chiazze di non meglio precisata schiuma sono comparse un’estate fa lungo il litorale di Zapponeta e verso Margherita di Savoia. Cosa succede nei nostri mari?
Una risposta a questo interrogativo potrebbe venir fuori dall’indagine che il movimento Cinquestelle sta conducendo ormai da alcuni mesi sul depuratore di Foggia e di cui la Gazzetta ha già scritto nell’inverno scorso. Ma con l’estate in avvicinamento gli attivisti del movimento si sono ripresentati in via Castelluccio per fotografare, in un giorno qualunque, le acque (si fa per dire) espulse dal depuratore dopo il “trattamento” e che vengono immesse nel canale La Contessa, da qui nel torrente Candelaro e infine in mare aperto per l’appunto nel golfo di Manfredonia.
Le foto che pubblichiamo in questa pagina descrivono una situazione a dir poco inquietante, in mare non finirebbe acqua trattata bensì acqua di fogna allo stato puro ad alto potenziale inquinante. Su facebook da alcuni giorni circola un filmato surreale (girato dagli stessi attivisti) in cui un collaboratore della Polizia provinciale addetto alla sorveglianza dei canali da dove decine di agricoltori attingono ogni giorno acqua per i loro campi, ammette che «l’acqua non viene depurata come si deve» e quando gli attivisti gli chiedono se non si renda conto dell’illecito da lui stesso commesso nel non denunciare, il collaboratore della Provincia risponde così: «Dovete prendervela con chi sta sopra di noi, ma l’acqua quando viene depurata è a norma di legge».
I depuratori in Puglia e nel Foggiano sono gestiti dalla società Pura gestioni, di proprietà dell’Acquedotto pugliese, che abbiamo già più volte provato a contattare senza successo. Il “cittadino” Giuseppe D’Ambrosio ha presentato un’interrogazione parlamentare sul «malfunzionamento dei depuratori della fascia costiera di Capitanata», su espressa sollecitazione degli attivisti del Meetup foggiano che in una nota denunciano le «lacrime di coccodrillo» del presidente Vendola, a proposito del suo impegno a «depurare con le migliori tecnologie disponibili».
«Salvo poi accorgersi – riferisce ancora il movimento – che qualcosa non va: “Non completerò il mio mandato di presidente – sono ancora gli attivisti a citare le parole di Vendola - senza aver portato a compimento la missione buona depurazione per la Puglia”». Il movimento ricorda, a tal propsito, «l’enorme quantità di fondi stanziati per ammodernare e potenziare gli impianti di depurazione in provincia di Foggia, oltre 335 milioni di euro dei quali 7 per il solo depuratore di Foggia». Ma con risultati, a quanto pare, a dir poco disastrosi.
«Dal depuratore esce cioccolato, altro che acqua – denuncia l’attivista Francesco Gentile – è evidente una cattiva gestione dei fanghi perché questi, in giornate di pioggia, esondano e finiscono nei canali tal quali. La cattiva gestione emerge a occhio nudo, ora se quei fanghi sono inquinati o meno tocca alle autorità sanitarie stabilirlo».
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