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Claudio, morto all'Ilva «E noi piangiamo un altro lavoratore» Sabato prossimo autopsia

Claudio, morto all'Ilva «E noi piangiamo un altro lavoratore» Sabato prossimo autopsia

 
Claudio, morto all'Ilva «E noi piangiamo un altro lavoratore» Sabato prossimo autopsia

Mercoledì 31 Ottobre 2012, 09:05

03 Febbraio 2016, 01:51

TARANTO - Si interrompe il Consiglio comunale e viene osservato un minuto di raccoglimento in memoria dell’operaio dell’Ilva. Lo stesso accade, quasi in contemporanea, a Genova, dove è in corso la massima assise cittadina. Per il sindaco Ippazio Stefàno, impegnato ieri all’Asl per i tagli ospedalieri, «una maggiore sicurezza sul lavoro, che renda più facile la tutela della vita e della salute dei lavoratori, è senza dubbio la sfida che la modernità deve vincere, nella speranza di non dover più pagare tributi di vite umane, perchè lavoro, sicurezza e salute possano coesistere». Il sindaco esprime quindi «cordoglio alla famiglia di Claudio, poichè il riconoscimento del sacrificio travalica i confini cittadini e si colloca in un ambito di cui tutti siamo partecipi. Ancora una volta Taranto - osserva Stefàno - piange la perdita di un lavoratore. La morte del giovane Claudio Marsella, avvenuta in un tragico e crudele incidente lascia tutti costernati e profondamente addolorati». 

Il presidente della Provincia, Gianni Florido, si dice «profondamente addolorato per la morte del giovane operaio dell’Ilva. Questo è un giorno triste per la nostra comunità. Non si può - aggiunge Florido - morire sul posto di lavoro, sono tragedie che non dovrebbero accadere. Solo questo mi sento di dire, perché in questi casi è molto facile scadere nella retorica » . L’arcivescovo Filippo Santoro ha inviato un messaggio ai familiari dello sfortunato operaio. «La notizia della morte di questo nostro giovane fratello, Claudio - sottolinea - torna a sconvolgerci e ad aggravare oltremodo l'orizzonte drammatico del fronte lavoro nella nostra Taranto. Mai vorremmo scrivere simili messaggi di cordoglio e celebrare questi funerali». 

«Mentre sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause del decesso - aggiunge il presule - è mio vivo desiderio manifestare la vicinanza del vescovo e della Diocesi di Taranto alla famiglia Marsella, ai colleghi e agli amici del giovane operaio. Ancora una volta corre l'obbligo di ribadire con forza la sacralità della vita, la sua difesa ad ogni costo e che la sicurezza sul posto di lavoro rimane una priorità irrinunciabile». «Rimane il nodo alla gola - conclude l'arcivescovo - per una vita che è falciata e sentiamo una profonda e ingiusta ferita per ciò che è accaduto». 

Dure le parole dell’on. Ludovico Vico del Pd. «Credo che il cordoglio non basti più. Credo che sia arrivato il tempo di liberare il lavoro da condizioni medioevali di arretratezza tecnologica perchè è impensabile che ancora si possa morire così com'è morto Claudio nel reparto Movimento Ferroviario dell’Ilva». Il parlamentare va oltre. «Il lutto che oggi appuntiamo al petto - afferma Vico - è quello di una comunità che deve ritrovare la forza di indignarsi e reagire di fronte a tragedie, queste sì, che avremmo dovuto seppellire da un pezzo». 

La coordinatrice provinciale di Sel, Donatella Duranti, parla di «dolore e sconforto. Esprimiamo sentito cordoglio ai suoi familiari e ai suoi compagni di lavoro. Sinistra Ecologia e Libertà ribadisce, in questo momento drammatico, la richiesta di interventi immediati per la difesa dell'integrità fisica e della vita dei lavoratori, prime vittime di un sistema produttivo che non rispetta la sicurezza e la salute dentro e fuori la fabbrica». Le parole, secondo l’esponente di Sel, «possono sembrare inutili davanti a tragedie come questa, eppure è necessario continuare a chiedere misure immediate per coniugare lavoro e salute, pretendere risposte urgenti da una proprietà che è sorda alle prescrizioni, alle leggi regionali e nazionali, alla presa di coscienza di un'intera città». Il consigliere regionale del Pdl, Pietro Lospinuso, definisce infine l’incidente dolente bandiera di un mondo operaio che meriterebbe più rispetto e più ascolto». [g.riz.]
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