MATERA - Una fuga di gas o il funzionamento difettoso di una manopola del fornello: sono queste le due ipotesi fatte per spiegare la tragedia di Borgo Picciano «B», a una decina di chilometri da Matera, dove stamani è crollata una casa a due piani, provocando la morte di un bambino di otto anni, Vito Perniola, e il ferimento dei genitori, ricoverati in gravi condizioni all'ospedale di Brindisi, e delle due sorelle, di 16 e 14 anni.
Sono le ore 10.30, tutta la famiglia Perniola è a casa. Il padre, Nicola, 43 anni, lavora come bracciante agricolo, la madre, Paola Andrisani (40), fa la casalinga. I figli sono a casa: gli istituti scolastici sono chiusi per un'assemblea sindacale. La tragedia avviene in cucina, quando la madre accende il gas per preparare la colazione. L'esplosione sventra la casa. Pezzi di tufo sono scaraventati a decine di metri di distanza. Vito muore nel suo letto. Lo scoppio «scuote» il tranquillo borgo di campagna. «Ero nei miei campi - racconta Vito Azzilone - quando ho sentito il boato. Poi ho visto la polvere, tantissima polvere».
Quando arrivano i soccorsi, Vito è già morto: rimane solo il ricordo di un bambino conosciuto da tutti, a Borgo Picciano, vera felicità di tutta la sua famiglia. Per gli altri, una corsa all'ospedale «Madonna delle Grazie». Nel pomeriggio i genitori di Vito sono trasportati in eliambulanza al Centro grandi ustionati di Brindisi. Linda, la sorella più piccola è all'ospedale di Matera, in rianimazione, Irma in ortopedia. Per tutti, la prognosi resta riservata. Mentre, per Vito, non c'è stato bisogno neanche dell'autopsia. Il pm di Matera, Annunziata Cazzetta, ha disposto solo l'ispezione esterna del cadavere.
A Borgio Picciano, i Vigili del Fuoco hanno lavorato fino all'arrivo del buio, intorno a due ipotesi: fuga di gas nella cucina o guasto ad una manopola del piano dei fornelli. Ora la casa, o per meglio dire, le macerie della casa, che hanno schiacciato pupazzi, quaderni, giocattoli e tutto ciò che è vita quotidiana, sono transennate. Per ore, la gente del borgo è stata lì, a guardare e a sperare nel miglioramento delle condizioni di salute della famiglia Perniola. Alle 13.30 è arrivata anche una zia di Vito. Non sapeva nulla. Scoppia a piangere, in pochi attimi è in una automobile diretta all'ospedale. Intorno alle ore 18, nel borgo non c'è quasi più nessuno. I vicini di casa della famiglia Perniola hanno già fatto le valigie. Qualcuno porta via anche il cane. Sono state emesse quattro ordinanze di sgombero, una ventina di persone stanotte dormiranno in albergo.
La Giunta comunale di Matera, intanto, ha proclamato due giorni di lutto cittadino per oggi e per quello del funerale di Vito, con ogni probabilità sabato. Al Senato, invece, durante il dibattito sulla Finanziaria, il sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico, ha chiesto all'aula di interrompere i lavori per qualche minuto. Da Roma è giunto anche il cordoglio del Presidente della Camera dei Deputati, Fausto Bertinotti, del Ministro della Famiglia, Rosy Bindi, e di altri parlamentari.
«Serve a poco» hanno detto gli abitanti di «Picciano B». Per loro, c'è solo il ricordo di un bambino di otto anni morto senza una spiegazione. «Non saremmo qui a piangere - hanno detto ai giornalisti - se negli anni scorsi qualcuno avesse provveduto a fare arrivare il metano».
Francesco Loscalzo
Giovedì 15 Novembre 2007, 00:00
25 Ottobre 2024, 20:26
















