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Metaponto come Atlantide il mare se la porta via

Metaponto come Atlantide il mare se la porta via

 
Metaponto come Atlantide il mare se la porta via

Venerdì 12 Febbraio 2010, 09:10

02 Febbraio 2016, 21:23

METAPONTO - C’è un’intera città costiera della Basilicata che rischia di scomparire. Si tratta di Metaponto Lido, spiaggia, stabilimenti balneari, alberghi, case vacanza, compresi. Il grido d’allarme, l’ennesimo, è stato lanciato dagli operatori dell’associazione Leucippo dopo la devastante mareggiata, con lo Jonio a forza 9, che ha letteralmente divorato decine di metri di arenile. Alcuni degli stabilimenti balneari nei pressi della rotonda dominata dalla statua di Alessidamo sono per metà in mare. Tutta la sabbia antistante e sottostante è stata erosa dalle onde. Trascinata via. 

Lo scenario che si mostrava ieri agli occhi del visitatore era impressionante: in alcuni punti le onde già raggiungevano il lungomare. Da qui l’allarme, non più soltanto per i lidi, ma per l’intera cittadina retrostante. Il lungomare è alto, infatti, solo tre metri. Se l’acqua supererà quell’altezza invaderà le vie del borgo. E Metaponto Lido sarà allagata. 

Enzo Gnoni, titolare di uno dei lidi della ex “spiaggia degli dei” si è detto pessimista nel mentre ci ha accompagnati a vedere gli effetti delle mareggiate: «La storia si ripete. Ci sono solo studi contro l’erosione, ma niente fatti concreti. Non si sa quando l’Università della Basilicata concluderà la sua ricerca. Probabilmente, quando Metaponto non esisterà più. Oggi come oggi noi non potremmo alzare un solo ombrellone su questa spiaggia inesistente». Il fatto è, tra l’altro, che del ripascimento tampone da due milioni di euro che ha permesso lo svolgersi della scorsa stagione estiva, non c’è traccia. 

«La gente deve capire – ha continuato il nostro interlocutore – che qui non si tratta della scomparsa solo dei nostri stabilimenti. Con noi rischiano di scomparire hotel, case, strade. E con il Lido scomparirà un’intera economia. Anche i proprietari di queste abitazioni dovrebbero scendere in campo con noi». 

Un appello reiterato anche a Bernalda, nella sala consiliare del Municipio, occupata simbolicamente dai circa quaranta imprenditori in lotta. Un’occupazione preceduta da un incontro con il commissario prefettizio, Mariarita Iaculli, che ha condiviso pienamente le preoccupazioni avanzate da Gianfranco Sortiero, presidente dell’associazione Leucippo: «La nostra disperazione è tanta. Ma non riusciamo a farci sentire dalle istituzioni che, a parole, da anni hanno promesso di risolvere il problema dell’erosione. Invano. E non riesco più a tenere a freno la volontà di protesta dei miei associati. Forse che dobbiamo darci fuoco per richiamare l’attenzione sul rischio scomparsa di Metaponto?». 

Il commissario Iaculli, a questo punto, ha chiesto l’intervento del prefetto Francesco Monteleone. Mercoledì, in Prefettura, presenti una delegazione di operatori, si svolgerà un vertice con Provincia e Regione. Ma non sarà più il tempo di parole. Serviranno interventi risolutivi. Altrimenti di Metaponto Lido rimarrà solo il ricordo.
di FILIPPO MELE
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