Cataratta. Innovazione determinante non solo dal “Laser fetmo”, la cui durata dell’impulso che apre la capsula in modo perfettamente circolare e che ammorbidisce la cataratta da asportare, è della durata di un milionesimo di miliardesimo di secondo.
Cosa, questa, che rende l’intervento chirurgico più sicuro, preciso, realizzando le fasi dell’intervento (taglio monitorato in estensione, profondità, circolarità, frammentazione del cristallino alterato per sua successiva aspirazione) in modo automatizzato grazie ad un computer.
“L’innovazione hi-tec – dice il prof. Paolo Vinciguerra, univ. Umanitas, Milano – riguarda anche l’uso di lenti intraoculari di ultima generazione (individuate con sistemi di calcolo per il singolo paziente) in grado di offrire nuove prospettive di recupero dei difetti di refrazione”. Le lenti monofocali permettono di recuperare la visione presente prima dell’insorgere della cataratta; le lenti toriche correggono l’astigmatismo riducendo quindi la dipendenza dagli occhiali per vedere da lontano e mantenendo l’eventuale necessità solo di occhiali da lettura.
Le trifocali potrebbero ridurre drasticamente l’utilizzo di occhiali per leggere o usare il computer. Nel caso infine di presbiopia più astigmatismo si può optare per una lente intraoculare trifocale torica.

















