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Una gara di karaoke per la scelta del sindaco - «Ciarderie» di Gianni Ciardo

 
Gianni Ciardo

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 Falsa partenza al processo per il voto di scambio alle Regionali e Comunali

Buongiorno! Oggi è già ed ancora il 19 febbraio di quest’anno. Continuiamo ad essere felici e contenti, ma anche ed ancora innamorati, nonostante siano già passati cinque giorni dalla festa di San Valentino

Lunedì 19 Febbraio 2024, 07:58

10:14

Buongiorno! Oggi è già ed ancora il 19 febbraio di quest’anno. Continuiamo ad essere felici e contenti, ma anche ed ancora innamorati, nonostante siano già passati cinque giorni dalla festa di San Valentino.

Questa è la festa degli innamorati, anche se qualcuno si dovesse chiamare diversamente, tipo Enzo, Gianni, Donato o facsimile. È sempre Festa!

Essere innamorati il 14 febbraio è la cosa più sicuramente, dichiaratamente, annualmente, puntuale che ci possa essere per chi per un anno intero ha finto soltanto di essere innamorato.

Ricordo benissimo quando su quella panchina si incontrarono Valentino e Valentina.

Lui la guardò negli occhi e le disse: “Io ti amo!”

Lei, ricambiando lo sguardo, voltatasi dall’altra parte, disse: “cialdfattmò!”

L’amore non è bello se non è litigarello, e ne sono un esempio Leccese e Laforgia. Comunque, San Valentino ci vediamo l’anno prossimo.

Bene, pensiamo alle cose serie. Si avvicinano le elezioni. Ognuno dei candidati crede di essere il migliore e crede alle promesse che si fa da solo, ma c’è la concorrenza di altri che vogliono fare il sindaco.

Come si fa? Uno di loro ha detto “battiamoci!” L’altro ha risposto: “Ma c’è una sola pistola!“ e così il primo dei due ha risposto “Vuol dire che la useremo a turno.”

Troppo tempo. Non si può così. Una soluzione per nominare il nuovo sindaco c’è.

Chi è il più bravo a fare il karaoke?

Il sindaco deve essere del popolo, ma soprattutto deve avere un’intelligenza fuori dal comune! Chi è senza peccato, scagli la prima pietra, chi sputa all’aria, in faccia gli viene, il teatro è un’altra cosa, alzati e cammina, e ci sarebbe dell’altro, però mi preservo dal dire per rispetto della comicità e dello spirito con cui dobbiamo considerare le elezioni. Bisogna comunque fare attenzione, perchè corna di commare sono corna amare!

Comunque, c’è sempre la musica che consola. Sanremo è finito. Siamo pronti a ricordare il testo di qualche canzone? No!

La vera sfida sarebbe ricordare l’inno di Goffredo Mameli.

Sono passati tanti anni, la televisione non c’era ancora, Pippo Baudo non era ancora nato, e c’era soltanto il maestro De Amiciis.

Amadeus faceva l’oroscopo.

Morgan era un pirata.

C’era un giovane, Goffredo Mameli che aveva scritto non una canzone, ma un inno all’Italia con l’intento di unirla. C’era Mameli e Bixio, un po’ come in seguito c’è stato Mogol e Battisti

Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta. Belle parole. Gli autori e i cantanti di allora avevano un nome e un cognome e non solo delle iniziali.

Bei tempi, certamente. I tatuaggi li avevano soltanto i pirati o i condannati ai lavori forzati. Se uno veniva scoperto senza tatuaggio, senza catene o con una maglia al contrario, peggio per lui.

Michele Mirabella l’altro giorno intervistato ha citato Renato Rascel e Nilla Pizzi attaccata all’edera. “L’edera”, una vecchia canzone, ma anche una pianta, come lo sono i gerani. Questi sono i fiori che non si comprano, ma si rubano dalle inferriate da cui traboccano. Loro non si fiutano due volte, anche perché si ritroverebbero ad essere rifiutati. Si prendono, si staccano, si portano a casa e si piantano nei vasi sui balconi con appena appena un po’ d’acqua, crescono che è una meraviglia e si riproducono come ricci.

Voi mi direte che questa cosa non fa ridere.

Bene, è la stessa cosa che mi è successa l’altro giorno.

Un tizio che mi conosceva, mi ha fermato e mi ha detto: “Mò! Come ti sei invecchiato!” L’ho guardato bene e gli ho risposto: “Sì è vero, io mi sono invecchiato, ma tu sei rimasto stronzo!”

Buona fortuna.

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Biografia:

Che ci fa Gianni Ciardo sulle pagine Gazzetta? È presto detto. Il noto comico di Bari ogni lunedì scrive sul nostro quotidiano i suoi pensieri in libertà. Ecco a voi le «Ciarderie» commenti semi seri su attualità, cultura e dintorni con la solita verve che contraddistingue l'attore che della baresità è il porta bandiera.

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